“A quel punto si aprirà una voragine, cosa vuoi che si aprirà” esclama Mara Maionchi nei suoi Mara Dixit e sembra il perfetto riassunto di una stagione che, arrivata alle semifinali, non solo non è mai decollata ma non ha nemmeno scalato dalla prima per prendere un ritmo appena più entusiasmante.

X Factor 10 non intrattiene e non diverte, tranne quando sul palco salgono prima LP e poi il trio Gio Sada-Urban Strangers, che riportano alla memoria i fasti dell’edizione precedente, quelli in cui ogni concorrente aveva un suo stile – anche i giovanissimi – e qualcosa di concreto da dire.

E anche l’impreparazione tecnica è tanta, quando solo Gaia sembra reggere vocalmente il confronto con LP durante il canto corale di Lost on You.

Giudici sedati?

Avevamo visto un po’ di vita nel fortissimo alterco fra Arisa e Manuel della scorsa settimana ma ci ha pensato subito la direzione a rimettere tutti in riga. Solo scambi di piacevolezze on screen per i due giudici che tanto si erano scontrati su Loomy e sulle loro visioni opposte della musica. E tutta la puntata vede dei giudici molto anestetizzati, che criticano poco, lodano con poca convinzione e hanno ormai l’espressione di chi vuole solo portare la puntata a casa.

Non brillano particolarmente gli inediti: il tema dominante è “se stessi”.

Le aspiranti pop-star di X Factor si arrotolano tutti sulla loro interiorità: è tutto un fiorire di “avercela fatta” e aver sofferto per arrivare fin sul palco. Se Gaia e i Soul System sono un po’ più vitali, Andrea ed Eva hanno assorbito la stessa malinconia di vivere del loro giudice e Roshelle – il cui punto forte dovrebbe essere proprio rappare – è scoordinata, fuori tempo e poco convinta ma sarà il “mare dentro” a portare Andrea ai ballottaggi.

Salve, oscurità, vecchia amica mia

Bisogna aspettare la seconda esibizione di LP e quella combinata di Gio Sada e gli Urban Strangers per rivedere un po’ di vita sul palco. Poi tocca agli “Your Song”: i concorrenti si esibiscono in una canzone che hanno scelto loro, perché li rappresenta. Si creano situazioni paradossali – come Gaia, che suona più convinta in questa manche che nel suo inedito, o Eva, che finalmente tira fuori un po’ di personalità.

I Soul System, come sempre, fanno tanta confusione ma è Roshelle la meno convincente e finisce ai ballottaggi.

Senza ormai nemmeno più provare a creare un po’ di tensione narrativa, Arisa e Alvaro annunciano di essersi accordati per andare ai tilt e allungare un po’ il brodo e alla fine il risultato è disastroso: il pubblico manda a casa il malinconico Andrea e premia l’imperfetta Roshelle – capace, a quanto pare, di risultare simpatica più del collega. Per dirla con Mara Maionchi, forse se il mare lo hai dentro, rischi di affogare. Ce la farà la puntata finale a creare qualche brivido di attesa o dovremmo affidarci soltanto agli ospiti di gala?

Ai posteri l’ardua sentenza.