Secondo alcuni calcoli matematici che prendono in considerazione numerose variabili (le avverse condizioni meteo, la presa di coscienza dell'anno nuovo, i probabili debiti causati da spese natalizie, la lunga distanza dalle prossime vacanze e così via), oggi, terzo lunedì di del mese, nonché 16 gennaio, sarebbe il giorno più triste dell'anno. A decretarlo Cliff Arnall, psicologo dell'università di Cardiff che, nel 2000 stabilì con certezza che il giorno in cui si è più a corto di serotonina fosse proprio questo. Ovviamente questa sembrerebbe essere, come Santa Claus, una bella e buona trovata pubblicitaria che ha trovato terreno fertile in Gran Bretagna.

A prenderne le distanze infatti, in primis, gli stessi colleghi dell'ateneo, i quali nel 2006 l'avevano definita anti-scientifica e, in secondo luogo il movimento 'stop blue Monday' che ritiene tale artificiosa equazione, alquanto inaffidabile.

Che gli inglesi siano troppo creduloni?

Tuttavia, tralasciando la mera equazione di Cliff, sembra comunque esserci una correlazione tra questo periodo dell'anno e il nostro stato umorale: ciò prenderebbe il nome di SAD (seasonal affective disorder, ovvero disturbo dell'umore stagionale). Il responsabile di tale disturbo è un noto neuro trasmettitore, il 'trasportatore' della serotonina: il Sert. Quest'ultimo agirebbe, nelle persone più soggette, soprattutto nella stagione invernale, probabilmente influenzato da un aumento delle ore di buio, captando la serotonina e "chiudendola" in una cellula nervosa non attiva, impedendole così di arrivare alle sinapsi.

Non a caso, questo studio è frutto di ricercatori nord europei, in particolare dell'università di Copenaghen, dove, come è noto, gli inverni sono particolarmente duri proprio e le ore di luce alquanto scarse: per questo motivo una persona su sei sarebbe predisposta al SAD.

Che tirino un sospiro di sollievo quindi, i timorosi del 'lunedì nero'. Riponete i fazzoletti nel cassetto, è solo un lunedì come tutti gli altri e come tale necessita di tanta buona volontà.