Ormai sta diventando una vera e propria piaga sociale, quella dei cosiddetti 'ricatti hot'. Infatti, sempre più persone finiscono per essere ricattate dopo aver condiviso in chat foto senza veli o in pose molto compromettenti.

L'ultimo episodio ha visto coinvolto un ragazzo di Crotone che ha risposto a un annuncio per single e ha iniziato a chattare su WhatsApp con una procace signora. Passata la fase iniziale della conoscenza, il ragazzo su richiesta della donna le ha inviato delle foto estremamente esplicite. Foto che sono state utilizzate dalla signora per ottenere delle ricariche Postepay.

In un primo momento il giovane ha accettato di pagare per non vedere pubblicate sui social le foto, poi ha deciso di denunciare l'accaduto alle forze dell'ordine.

La storia si è conclusa soltanto con l'intervento della Polizia Postale che è risalita agli autori del ricatto: una coppia che vive in provincia di Salerno.

Alcuni consigli utili

Ormai grazie alle chat dei social network si può flirtare anche con persone distanti chilometri e chilometri da noi. Un'opportunità, dunque, per abbattere le distanze geografiche e lasciare che l'amore viaggi anche sul web.

Tuttavia, come dimostra il caso del ragazzo di Crotone, spesso nelle chat si nascondono tanti pericoli.

L'ultima inquietante frontiera sono i 'ricatti hot', ovvero ci sono persone che fingendosi interessati alla vittima, la lusingano a tal punto da carpirne la fiducia.

Nel momento massimo di vulnerabilità del malcapitato/a, gli aguzzini avanzano richieste di foto hot che useranno per il futuro ricatto.

Un'operazione che fa leva sostanzialmente sull'imbarazzo che la vittima prova al solo pensiero che quelle foto possano diventare di dominio pubblico.

La maggior parte, dunque, paga e non denuncia.

Il primo consiglio onesto è: evitate categoricamente di inviare foto hot in chat. Non inviatele nemmeno a fidanzati/e che potrebbero usarle per vendicarsi di voi, nel caso in cui la storia finisca male.

Se, invece, le avete inviate e siete vittime di ricatti del genere, non pagate e rivolgetevi immediatamente alla Polizia Postale.

Ultimo consiglio: certe cose è più divertente farle dal vivo!