Durante una visita al Pentagono la scorsa settimana, il presidente statunitense Trump ha emesso un ordine esecutivo con cui si chiede di intensificare gli sforzi nel conflitto in Siria. Per ottenere risultati immediati, le forze armate americane e il loro arsenale nucleare saranno implementate, soprattutto in evenienza di una guerra contro l'Iran e i suoi alleati. Alcuni funzionari stanno già studiando una modifica al bilancio che farebbe aumentare le spese militari per l'anno in corso, e accrescere quelle per il 2018, compensate da tagli alla spesa sociale.

Il memorandum presidenziale

In solo tre pagine di lunghezza, il memorandum di Trump si può definire come il progetto di una guerra su vasta scala. L'ordine minaccia inequivocabilmente l'uso di armi nucleari per "dissuadere le minacce del ventunesimo secolo", ed essere da deterrente per i nemici degli Stati Uniti. Si chiede inoltre un piano per raggiungere gli obiettivi di prontezza dell'arsenale nucleare entro il 2022. Questo dovrebbe includere la modernizzazione della forza nucleare americana, un sistema di difesa missilistica notevolmente ampliato, e una maggiore enfasi sulla guerra informatica, che mira a paralizzare la capacità di rappresaglia dei principali avversari, rendendo inefficaci le loro strutture di comando digitale e le telecomunicazioni prima di un attacco statunitense.

Si prevede un aumento delle spese militari per circa 100 miliardi di dollari, attualmente gli Stati Uniti ne spendono 600 all'anno, escludendo le agenzie di intelligence. Probabilmente la militarizzazione selvaggia dovrà essere finanziata con tagli all'istruzione e all'assistenza sanitaria.

Prima di tutto la Siria

L'ordine esecutivo di Trump favorirà l'escalation di violenze in Siria, aumentando la probabilità di un conflitto con una potenza regionale come l'Iran.

Non sono da escludere attriti con la Russia, che mantiene la sua unica significativa base militare straniera in Siria, e ha finora appoggiato il presidente Assad contro il tentativo di spodestarlo perpetrato dall'amministrazione Obama e i suoi alleati. Le vittime tra i civili potrebbero aumentare a causa di bombardamenti indiscriminati che effettivamente hanno poco a vedere con una guerra contro il terrorismo.

Attualmente la maggior parte dei 6000 militari statunitensi presenti nella regione sono concentrati in Iraq, dove stanno sottoponendo la città di Mosul a un attacco massiccio. L'escalation in Siria è anche prefigurata dall'ordine anti-immigrazione di Trump, che, con l'obiettivo esplicito di bloccare i profughi, prevede la creazione di " zone sicure " gestite dai militari, in palese violazione della sovranità siriana e delle leggi internazionali. Secondo il piano i rifugiati siriani dovrebbero essere collocati in campi amministrati e supervisionati dall'esercito americano.