roberto Baggio ha 50 anni e almeno 20 di essi li ho trascorsi con lui. Per noi trentenni appassionati di calcio Roby Baggio è "il calcio", colui che ci ha accompagnato passo dopo passo lungo la nostra adolescenza, facendoci sognare ed emozionare con le sue magie.

Roby Baggio detto il "Divin Codino"

Il "Divin Codino", così lo ha ribattezzato l'avvocato Agnelli ai tempi della Juve, fa il suo debutto nel calcio giovanissimo tra le fila del Caldogno, squadra del suo tranquillo paesino veneto che molto ha influito sulla formazione del suo carattere così schivo e per bene.

Approda poi al Lanerossi Vicenza e qui la sua classe è da subito evidente, e dopo quattro anni ad altissimi livelli, si accorge di lui la Fiorentina che lo vuole a tutti i costi alla sua corte. Il passaggio dalla serie B alla A è del tutto naturale per il giovane Roby che non tarda ad entrare nei cuori dei tifosi toscani.

Baggio e la nazionale, Italia '90

Il ragazzo ha talento da vendere, dribbling ubriacanti verso la porta e pallonetti sono la sua specialità e ci mette poco a guadagnare la stima del C.T. Azeglio Vicini che lo vuole assolutamente con sé nell'avventura del mondiale italiano del 1990. E c'è un giorno in particolare che l'Italia intera e ogni vero patito di calcio si innamorano di lui.

E' il 19 giugno, la nazionale azzurra affronta la Cecoslovacchia nel girone di qualificazione ed un entusiasta Bruno Pizzul si trova a commentare una delle pagine più memorabili della storia del pallone, rendendosi interprete anche delle nostre personali emozioni: "Baggio, Roberto Baggio che converge ed è gol"! E che gol! I difensori cecoslovacchi saltati come birilli ed il pallone infilato impeccabilmente in rete.

Baggio e la Juve, l'esperienza di Usa '94

Dopo quel mondiale arriva la Juve, il pallone d'oro e tante vittorie in bianconero, culminate con lo scudetto del 1995 dopo 9 anni di digiuno per la Vecchia Signora. Ad amarlo non sono solo i tifosi juventini ma anche tutti gli altri che vedono in lui un fuoriclasse dentro e fuori dal campo.

In mezzo il mondiale in Usa dove si rende ancora una volta protagonista con molti gol spettacolari, fino a quell'ultima delusione a Pasadena, quel rigore alto fino al cielo, quel quarto titolo sfiorato, appena accarezzato.

Baggio e il Milan, l'avventura in provincia e non solo

Seguono il passaggio al Milan, i tanti infortuni, le esperienze nella provincia bolognese e bresciana, in mezzo l'Inter, una delle parentesi più negative per lui, ma la sua classe, la sua eleganza, il suo spessore umano rimangono più vivi che mai, a darci la dimensione di un campione con la "C" maiuscola. Dopo lui solo Del Piero ha saputo incarnare la figura del campione gentiluomo ed oggi l'ambiente calcistico risente sempre più dell'assenza di persone di tale caratura morale in un mondo dove la moralità è ormai un valore ai più sconosciuto.

Certe persone, certe emozioni sono immortali e sebbene Roby abbia 50 anni resta ancora quel ragazzino con la maglia numero 10 sulle spalle che ha saputo farci sognare, quello stesso che ci ha insegnato che prima di essere grandi campioni, bisogna essere soprattutto grandi uomini. Buon compleanno Roby Baggio e grazie!