Soffermandosi al solo dato anagrafico non si fa torto a nessuno dicendo che la rielezione del settantaquattrenne Carlo Tavecchio alla guida della Figc non sembra certo essere il miglior biglietto da visita per la linea verde che ci si aspetta nel calcio e nella sua politica. Lo storico dirigente del calcio italiano, tuttavia, sembra pronto a smentire gli scettici puntando sulla freschezza delle sue idee che potrebbero non sentire il peso della sua carta d'identità.

Per Tavecchio non sarà facile gestire una situazione che vede una Figc sempre più spaccata, ma comunqua vada potrà puntare su un 54% dell'elettorato che ha voluto rinnovargli la fiducia.

Tra i punti salienti del suo programma c'è quello relativo alla riforma dei campionati e alla riduzione del numero di società professionistiche in un sistema che, ormai, fatica a reggersi sotto il profilo economico.

La Lega Pro

L'intenzione di Tavecchio è quella, entro un periodo che può essere circoscritto in un quinquennio, di portare la terza serie nazionale da sessanta a quaranta squadre, passando da tre a due gironi da venti. Un programma ambizioso che potrebbe garantire maggiori introiti alle società professionistiche, sulla base di un minor numero di dividendi da distribuire. L'idea è quella di bloccare i ripescaggi ed aumentare le retrocessioni, ipotesi per altro non certo avallata dal presidente della Lega Pro Gravina che aveva già manifestato il suo dissenso rispetto all'ipotesi.

C'è curiosità, inoltre, per capire come potranno essere diminuite le promozioni dalla D dato che attualmente il sistema è abbastanza semplice e fin troppo elementare: le vincitrici dei nove gironi vengono promosse nel calcio professionistico. La prima idea porterebbe alla costituzione di quattro gironi d'elite della massima serie dilettantistica e di altri quattro di lignaggio inferiore che si giocherebbero altre due promozioni facendo incrociare le vincitrici dei quattro gironi, arrivando a sole sei promozioni.

Questa ipotesi non sembra essere sgradita alla Lnd che, non a caso, ha appoggiato Tavecchio.

Sempre più difficile, inoltre, salire dalla Lega Pro alla B dato che si dovrebbe optare per sole tre promozioni a fronte delle quattro attuali.