Il Comune di Milano e una serie di associazioni di sinistra stanno preparando una marcia, ma anche una grande festa multicolore, per celebrare l'accoglienza agli extracomunitari: '20 maggio senza muri' è il nome che è stato dato a questa manifestazione, perché di manifestazione si tratta. Le fasi della marcia sono state ben organizzate e toccheranno soprattutto il centro della città all'interno dei bastioni, una zona che in pratica non subisce l'urto migratorio e i relativi gravissimi disagi dei residenti.

Milano è prossima alla crisi

Il parere di molti cittadini che stanno rispondendo al post del Comune su Facebook, riporta molte frasi come questa: "Non abbiamo abbastanza clandestini in Italia?

Ne volete ancora per ingrassare le onlus e le coop? Basta! di veri profughi ce ne saranno 10 ogni 100". In definitiva l'atteggiamento del Municipio pare quasi una provocazione verso quella Milano (da Piazza Duca D'Aosta a tutti i quartieri periferici della città) che vive ogni giorno i disagi di una convivenza con i migranti senza nemmeno avere la certezza che siano veramente profughi con le carte in regola per rimanere in Italia. Molti milanesi, ma anche molti italiani in generale, cominciano a chiedersi per quale motivo l'Italia, unico paese Europeo, sia diventata il rifugio di tutti questi migranti e come mai non si riesca a porre un limite al loro arrivo. Sta facendo molto discutere anche il fatto che a Taormina, in occasione del G7, si sia deciso di bloccare gli sbarchi dei profughi, segno palese che allora, se si vuole, fermare l'ondata migratoria si può.

Migranti, tanti perché senza risposta

Perché la nostra Italia deve subire un degrado senza fine? Perché le nostre città vengono trasformate in cloache a cielo aperto? Perché, come pare, le navi delle ong contattano addirittura gli scafisti per aiutare i migranti nelle acque libiche? Questi e altri interrogativi non trovano al momento risposte concrete, ma le indagini in corso da parte di alcune procure del sud (Catania e Siracusa) potrebbero portare alla luce interessi economici che hanno davvero poco a che fare con l'accoglienza umanitaria e molto con il vile denaro.

Ecco che allora, in un contesto del genere, l'iniziativa del Comune di Milano appare assolutamente fuori luogo: davanti a molti milanesi, ma italiani in generale, che stanno soffrendo una situazione di assoluto degrado nel luogo in cui vivono e in cui pagano tasse salate, si organizza una festa pro-accoglienza, senza fornire alla popolazione alcuna risposta concreta che ristabilisca quanto meno, le condizioni di un vivere civile.