È ancora vivissima la delusione dei tifosi della Juventus per la pesante sconfitta subita nella finale di Champions League contro il Real Madrid: il 4-1 incassato a Cardiff ha spinto molti sostenitori a considerare come reale la "maledizione" che ha finora impedito ai bianconeri di uscire vincitori in ben 7 finali europee. Tanti altri si stanno invece chiedendo cosa si sarebbe potuto fare per ottenere un risultato differente, e una delle possibili risposte è molto semplice: il problema è stato il mancato ingaggio di Alberto Paloschi al mercato di gennaio.

Una provocazione (ma fino ad un certo punto)

Ovviamente, con tutto il rispetto per il bomber scuola-Milan, questa vuole essere una provocazione: non si può realisticamente pensare che Paloschi abbia le capacità tecniche necessarie a far fare il salto di qualità alla Juventus. Eppure, ci sono le possibilità che l'ingaggio suo o di un attaccante di valore equivalente avrebbe potuto consentire alla Juventus di giocarsi al meglio le proprie chance a Cardiff contro il Real Madrid. Proviamo a capire perché.

Tanti attaccanti, pochi rincalzi

È domenica 22 gennaio del 2017, la Juve scende in campo nell'anticipo dell'ora di pranzo della 21a giornata di Serie A, con i bianconeri sono reduci dalla sconfitta di Firenze.

Tutti strabuzzano gli occhi quando vedono la formazione che Mister Allegri sta per mandare in campo: Higuain, Dybala, Cuadrado, Mandzukic e Pjanic, per un modulo ultra-offensivo. Sembra un azzardo troppo grande, ma il campo dice che invece si può fare: due goal nei primi 16' (Dybala e Higuain) e partita chiusa. Il dado è tratto, deve aver pensato Allegri: via alla Juventus con tutte le punte in campo.

Il problema è che questo avrebbe sguarnito la panchina del reparto avanzato, lasciando i soli Pjaca e Kean, 37 anni in due, come alternative.

In altre parole: per quelli lì davanti non ci sarebbe stata mai la possibilità di tirare il fiato. Il 22 gennaio mancavano ancora 9 giorni alla fine del mercato di riparazione, quindi non sarebbe stata una cattiva idea quella di ingaggiare una punta, qualcuno di sicuro affidamento ma che potesse accettare di buon grado la panchina e che magari costasse molto poco, quasi nulla.

Un identikit che sembrava calzare a pennello sulle caratteristiche e sulla situazione di carriera di Alberto Paloschi.

Paloschi, soluzione ideale e più che low-cost

Tenuto costantemente ai margini della trionfale stagione dell'Atalanta (appena 433' giocati in tutto il campionato), l'ex-ragazzo prodigio avrebbe certamente accettato di buon grado un trasferimento a Torino, seppur per essere utilizzato col contagocce: se proprio bisogna fare panchina è meglio, con tutto il rispetto per i bergamaschi, farla alla Juventus che all'Atalanta. Il suo ingaggio avrebbe rappresentato una spesa minuscola e magari, visti gli ottimi rapporti tra le due società, si sarebbe anche potuta considerare l'opzione del prestito.

Finanziariamente, l'operazione sarebbe stata quindi assai poco onerosa.

I vantaggi sul piano tecnico

Avere in rosa Paloschi avrebbe potuto permettere ad Allegri di effettuare rotazioni più corpose in attacco, consentendo di quando in quando a Higuain o Mandzukic di rifiatare. Ovviamente, le doti tecniche dell'attaccante lombardo non sono per nulla paragonabili con quelle dell'argentino o del croato, ma il suo utilizzo sarebbe ovviamente stato limitato a quegli incontri nei quali il divario tecnico complessivo in campo sarebbe già stato fin troppo sbilanciato a favore dei bianconeri.

Un po' di riposo per Higuain e Mandzukic

La Juventus sarebbe probabilmente riuscita a vincere partite come quelle contro Chievo, Crotone, Palermo, Pescara o Empoli (senza alcuna offesa per queste squadre) anche presentando in attacco Paloschi al posto di Mandzukic o Higuain.

Questi ultimi avrebbero potuto rifiatare, disputando magari qualche partita in meno nella stagione: il croato è sceso in campo per ben 50 volte quest'anno, l'argentino addirittura 55. Non esiste ovviamente la controprova, ma non sembra fantascienza l'ipotesi che 4 o 5 partite in meno a testa avrebbero consentito ai due giocatori di scendere in campo a Cardiff con le gambe un po' meno pesanti e quindi più in grado di incidere sul risultato della sfida con il Real Madrid.