Il torneo di Wimbledon, edizione numero 131, ha regalato agli sportivi e agli appassionati di Tennis in particolare, la conferma che, la vittoria di Roger Federer all'Open d'Australia, non è stata una casualità e che il Re è davvero tornato.

Nessuno, dodici mesi fa, avrebbe scommesso un euro sul ritorno dello svizzero ad altissimi livelli. Qualcuno parlava di un atleta in lento e inesorabile declino, altri, addirittura, di uno sportivo a fine carriera. I sei mesi di stop, invece, hanno rigenerato il campione elvetico, che si è presentato ad inizio 2017 in perfetta forma e subito vincente.

Ma qual è il segreto di questo fuoriclasse infinito?

Innanzitutto, Federer, dopo l'ottima cura Edberg, si è circondato ancora una volta di professionisti capaci e si è affidato all'ex tennista Ivan Ljubicic. Il nuovo coach, uomo di grande intelligenza, probabilmente ha toccato le corde giuste ed ha aiutato il fuoriclasse di Basilea a cambiare leggermente il proprio gioco rendendolo più offensivo rispetto al passato, ad essere più aggressivo e, se possibile, a credere ancora di più nelle proprie, enormi, capacità tecniche.

E i risultati sono arrivati immediatamente : Roger vince il 5° Australian Open della sua carriera e, prima di trionfare a Wimbledon, domina anche a Indian Wells, Miami e Halle.

Un ruolino di marcia incredibile!

La domanda che si pongono adesso appassionati, tifosi e addetti ai lavori è un classico dello sport: Roger Federer può essere considerato il più grande tennista di tutti i tempi? E qui la discussione potrebbe essere interminabile.

Se andiamo ad analizzare i numeri, non ci sono molti dubbi. Il fuoriclasse di Basilea ha trionfato in 19 Tornei del Grande Slam, più di chiunque altro, e adesso può fregiarsi di essere il primo ad aver festeggiato 8 vittorie a Wimbledon, superando anche Pete Sampras.

Inoltre, ha vinto almeno una volta tutti e 4 i titoli dello Slam e trionfato in 6 edizioni dell'Atp World Tour Finals, il Masters.

Non tutti, però, sono di questa opinione. I principali detrattori dell'asso elvetico non perdono occasione per ricordare che Rafa Nadal lo ha più volte sconfitto e conduce per 23 a 14 il bilancio degli scontri diretti totali e 6-3 per quanto riguarda le finali del Grande Slam.

E' anche vero che il bilancio sulla terra rossa (13-2 per lo spagnolo) è quello che fa la differenza. E poi c'è Djokovic che si è ritagliato, dal 2011, uno spazio importante tra i due campioni.

Dagli anni '80 ad oggi

Questa, in breve, è la questione che tiene acceso il dibattito sul tennis attuale. Ma se analizziamo la storia del tennis, la situazione si complica e non di poco. Senza tornare ai tempi di Ken Rosewall, Rod Laver, Roy Emerson o John Newcombe perchè, in effetti, si parla quasi di un altro sport, partendo dagli anni '80 troviamo grandissimi campioni che hanno caratterizzato diverse epoche.

Dal superbo Jimmy Connors, recordman con 109 titoli Atp, all'incredibile supremazia tecnico-atletica di Bjorn Borg, al genio e alla sregolatezza di John McEnroe, fino all'aggressiva potenza di Ivan Lendl, diventa difficile capire chi sia stato il più grande degli anni '70/ '80, anche se le 11 vittorie dello svedese nei tornei dello Slam hanno fatto storia, forse più del talento smisurato di McEnroe.

Parliamo di anni con grandissimi tennisti, ai quali si aggiunsero ottimi regolaristi come Mats Wilander o meravigliosi cultori del serve&volley come Boris Becker e Stefan Edberg, che anticiparono il periodo "americano" di Jim Courier, Andre Agassi e, soprattutto, Pete Sampras. Il vincitore di 14 titoli dello Slam, può vantare 7 trionfi a Wimbledon su altrettante finali. Un campionissimo, atleticamente e mentalmente mostruoso.

Difficile dire chi sia stato il migliore, probabilmente è giusto separare i vari periodi e paragonare gli atleti con i propri contemporanei: stessi campi, medesimi avversari, identiche attrezzature. Forse più facile identificare i migliori per superficie e non è difficile individuare in Borg e Nadal i migliori specialisti della terra rossa.

Così come Federer e Sampras per i campi in erba.

Per concludere

Bjorn Borg ha vinto 11 Slam in pochissimi anni ed ha il record di averli ottenuti partecipando soltanto a 27 prove dello Slam, una percentuale fantascientifica. Pete Sampras ha il miglior bilancio tra finali vinte e perse, 14-4. Nadal è, probabilmente, uno degli sportivi mentalmente più determinati della storia e ha trionfato in 15 Slam ma, ben 10, ottenuti sull'amata terra rossa. Federer ha vinto più di tutti ed è, verosimilmente, il più completo.

Tornando all'elvetico, numeri a parte, ciò che incanta maggiormente è la tecnica e una sensibilità fuori dal comune. Basta guardare i piccoli particolari, anche quelli più ininfluenti, come la naturalezza con la quale fa rimbalzare la pallina prima del servizio.

Ha addirittura inventato un "colpo" nuovo, la SABR. Inoltre, essendo l'erba il suo habitat ideale, ha uno svantaggio non indifferente: può sfruttare questa superficie soltanto per un mese all'anno. Nonostante ciò, ha vinto tantissimo e da molti è considerato il numero 1 di sempre.

E voi cosa ne pensate? E' Roger Federer il più grande di sempre?