Il calcio è strano, il calciomercato ancora di più: soprattutto per gli effetti che spesso sono diversi da quelli desiderati. In molti ricorderanno quando nel giorno della presentazione di Javier Zanetti, flash e taccuini erano tutti per l'altro calciatore: a distanza di oltre vent'anni nessuno si ricorda chi fosse l'altro, mentre colui il quale arrivò in punta di piedi ad oggi può essere considerato una vera e propria leggenda nerazzurra. Un esempio di come a volte non sempre acquistare un conclamato top player debba essere considerato un colpo di valore assoluto.

E di calciatori di livello internazionale l'Inter quest'anno non ne ha acquistato neanche uno, ma questo non vuol dire che non siano state messe a segno delle operazioni importanti e che hanno portato a Milano dei calciatori fin troppo sottovalutati.

Il gioiello

Nell'ultimo giorno di mercato ,ad esempio, è arrivato Karamoh dal Caen. Troppo in fretta è stato etichettato soltanto come un giovane di belle speranze, acquistato grazie all'occasione derivante da un contratto in scadenza tra un anno e a prezzo di saldo. Il talentuoso attaccante esterno francese, però, non era così facile da portare in nerazzurro. Si tratta, infatti, di un calciatore che gode di estimatori in tutta Europa e che viene considerato un potenziale crack per tutto il calcio francese.

Si tratta di un classe '98 che aveva addosso gli occhi di Paris Saint Germain e Barcellona. Fondamentale è stata l'opera della dirigenza nerazzurra che è riuscita a bruciare la concorrenza, riuscendo anche a convincere il giocatore che, ad un certo punto, non avrebbe voluto altro che vestirsi di nerazzurro. Si tratta tra l'altro di un acquisto operato con grande parsimonia: un prestito con riscatto già fissato, per un costo complessivo da 7,5 milioni.

Sguardo al futuro

La giovane età di Karamoh farà sì che il calciatore possa gradualmente crescere alle spalle di Candreva e Perisic, dato che avendo mantenuto i due titolari la scelta più saggia sarebbe stato prendere un elemento in grado di crescere alla distanza e rimpiazzarli totalmente tra qualche anno. E' questo uno dei motivi per i quali si è preferito mettere da parte ipotesi relative a calciatori più anziani, anche perché il non giocare le Coppe Europee e non avere l'obbligo di turn over permette l'opportunità di tenere più giovani in organico e lanciarli solo al momento opportuno in campionato.