Nonostante le molte critiche subite, l’aver acquisito un talento del calibro di Lorenzo comincia a dare i primi concreti frutti e dopo il secondo podio stagionale, sembra che sia davvero arrivato il momento di puntare in alto con tutti e due i piloti ufficiali.

La Desmosedici è decisamente migliorata nell’assetto e soprattutto nell’erogazione, frutto di tanto lavoro di messa a punto per permettere anche a Jorge di guidare con lo stile e la grinta che lo contraddistinguono da sempre.

Tuttavia la moto di Borgo Panigale sembra ancora soffrire nei cambi di direzione mentre la Honda permette di eseguire la manovra senza soluzione di continuità guadagnando centesimi preziosi.

Questo fattore sicuramente toglie un poco di confidenza di guida e forse anch’esso ha influito sui risultati di Dovizioso in queste ultime due gare dove si è vista una Ducati a due velocità, con Lorenzo in grado di lottare per la vittoria mentre il Dovi è stato costretto ad arrancare nelle posizioni di rincalzo.

Probabilmente l’influenza e i consigli di un talento come Stoner non consentono ancora ad Andrea Dovizioso di guidare sempre sopra i problemi e talvolta il salvare il salvabile suona come una resa, soprattutto per quegli appassionati che vorrebbero vedere il Dovi arrembante e in grado di contrastare Marquez nel corpo a corpo.

La lotta per il Mondiale 2017 è serratissima, sia a causa del livellamento imposto dalle gomme di questa stagione, sia per la competitività raggiunta da più squadre che in passato, quindi il pilota che riesce a fare la differenza sfruttando al limite il materiale che ha a disposizione è quello che raccoglie i migliori risultati pur correndo dei rischi.

In Ducati nessuno certamente sottovaluta Marc Marquez universalmente riconcosciuto come il candidato numero uno al titolo di campione del mondo; tutti sanno infatti che per Marquez è uno standard guidare “oltre” al limite mantenendo un livello di prestazioni altissimo anche nelle situazioni difficili, confidare quindi nel fatto che il pilota Honda possa commettere errori macroscopici in gara è una battaglia persa in partenza.

Per batterlo a questo punto del campionato ci vogliono dunque non uno ma almeno due piloti forti, in grado di stargli davanti e togliergli punti importanti, magari con l'ausilio del buon Petrucci che in condizioni ottimali è sempre in grado di ambire al gradino più alto del podio.

E allora ad maiora Ducati.