Macron, un nuovo leader per l'Europa? Il presidente francese, in un discorso alla Sorbona ha proposto la creazione di un bilancio comune europeo nel settore della difesa, col quale finanziare una forza d'intervento rapido condivisa fra i paesi membri. Se Macron riuscisse nel suo intento potrebbe essere riconosciuto come uno dei grandi leader europei, altrimenti rischia d'essere ricordato solo come il più giovane presidente francese dai tempi di Napoleone III.
Gli europei e l'esercito comune
Non è la prima volta che un francese propone l'istituzione di un esercito europeo.
Erano i primo anni cinquanta e sull'Europa era calata la cortina di ferro, il primo ministro francese René Pleven propose la Comunità europea di difesa (CED), un progetto di collaborazione militare tra stati europei, supportato anche dall'allora presidente del Consiglio italiano Alcide De Gasperi. L'obiettivo della CED era quello di armare sei divisioni, una per ogni paese membro (Italia. Francia, Germania dell'Ovest, Belgio, Lussemburgo, Olanda) con uno Stato Maggiore internazionale, il cui comando sarebbe stato affidato al Comandante in capo delle forze alleate. Il tutto posto sotto il controllo di un ministro della Difesa europeo e di un'autorità politica da designare, la struttura avrebbe ricalcato quella della CECA (Comunità Europea dell'Acciaio e del Carbone).
Questa forza di reazione sarebbe stata schierata sull'Elba, fiume designato dal comando alleato come linea difensiva, per rallentare l'avanzata sovietica permettendo l'intervento degli eserciti nazionali e soprattutto l'arrivo dei rinforzi atlantici. Il progetto naufragò a causa della rinuncia francese al progetto, voluta dal nuovo primo ministro Pierre Mendès-France il quale, dopo esser riuscito a fuoriuscire dalla difficile situazione in Indocina, non aveva più bisogno del supporto americano (che s'impegnava a rifornire le forze francesi in Indocina, in cambio del supporto al progetto della CED).
Il 30 agosto del 1954 l'Assemblea nazionale francese bocciava il Trattato istitutivo della CED, facendo venir meno il principale sponsor dell'esercito comune. Dopo questa bocciatura anche gli altri paesi si ritirarono.
Amici e nemici dell'Europa
La cortina di ferro si è dissolta quasi trent'anni fa, la Germania è stata riunificata, buona parte dei paesi satellite dell'Urss sono divenuti membri dell'Unione Europea.
Il vecchio nemico non ha più gli artigli di un tempo e anche se la Federazione Russa è sempre più attiva in Politica Estera, dimostrando d'essersi destata dal suo letargo, non ha più l'aria di voler annientare l'occidente. Sarà l'allontanamento dell'Aquila americana che non può più permettersi di proteggere il vecchio continente, dopo anni di avventure in Medio Oriente. Anche la rinascita del Dragone cinese può fare paura, al momento la Cina sta investendo molto in Africa, mettendo a rischio il monopolio degli europei. Magari Emmanuel Macron è seriamente preoccupato per tutti questi fattori, oppure le sue parole sono la promessa di un politico che mostrandosi europeista tutela gli interessi della sua nazione.