Il Sarrismo comincia a dare frutti: il Napoli è solitario al comando della Serie A. Le doti del tecnico toscano ormai non fanno più notizia. Dalla Seconda Categoria fino alla Serie A, Maurizio sarri ha inanellato un successo dopo l'altro. La salvezza ottenuta con l'Empoli nella stagione 2015-2016 ha convinto il presidente partenopeo Aurelio De Laurentis ad ingaggiarlo, tra lo scetticismo di chi avrebbe preferito un allenatore con più esperienza a livello internazionale, soprattutto l'addio dello spagnolo Rafa Benitez, destinato al Real Madrid del fenomeno Cristiano Ronaldo ed esonerato pochi mesi dopo il suo arrivo.
Trattenuti i big Marek Hamsik e Gonzalo Higuain, Sarri stupisce tutti al primo anno in una grande squadra, con un secondo posto ed una qualificazione diretta alla fase a gironi della Champions League. Un risultato che ha il sapore di una vittoria, soprattutto se consideriamo lo strapotere fisico, tecnico e tattico della Juventus di Max Allegri, che nonostante una partenza ad handicap è stata in grado di rimontare i 12 punti che la separavano dalla vetta della classifica e dal suo quinto Scudetto consecutivo.
A due anni di distanza da quella magnifica e stupefacente stagione, il tecnico toscano di origini partenopee è al comando di una barca che procede a gonfie vele. Con 7 vittorie su 7, il Napoli si è definitivamente trasformato in una squadra di dimensioni europee.
Non solo tanti gol, ma anche bel gioco, diligenza tattica e solidità difensiva.
Mertens si riconferma una macchina da gol, Hamsik si riprende dopo un inizio difficile
Da Higuain a Milik e da Milik a Mertens. Se il calcio fosse una scienza esatta, potremmo dire che cambiando l'ordine degli addendi il risultato non cambia. Il gioco imposto da Maurizio Sarri, che aveva portato Gonzalo Higuain a diventare il top scorer della Serie A, aveva consentito anche al neo acquisto della scorsa stagione Arkadiusz Milik di confermarsi da subito bomber di livello europeo dopo la contestatissima cessione del Pipita ai rivali della Juventus.
L'infortunio del polacco aveva costretto Sarri a giocare senza una vera prima punta, adottando il tridente Insigne-Callejon-Mertens, con quest'ultimo impiegato in posizione centrale. Cambiano gli uomini, ma non i risultati. Il bel gioco proposto dai partenopei, con scambi rapidi, triangolazioni ed inserimenti dei centrocampisti, ha portato il belga a gonfiare la rete ben 28 volte in 35 presenze durante lo scorso campionato.
Nella stagione 2017-2018 il Napoli è ripartito esattamente da dove aveva lasciato, superando il preliminare di Champions League contro il Nizza di Mario Balotelli ed ottenendo bottino pieno in campionato, con 21 punti conquistati su 21 disponibili. E poco importa se durante le prime uscite il capitano dei partenopei Marek Hamsik è sembrato tutt'altro che in forma. Il gol contro il Cagliari della scorsa partita (3-0 il punteggio finale) ha risvegliato lo slovacco e la sua fame di vittorie.
Il nuovo infortunio al legamento crociato di Milik è l'unica nota stonata di un Napoli quasi perfetto, che dopo 7 gare di campionato guarda tutti dalla vetta della graduatoria. È un Napoli da scudetto? Lo scopriremo nelle prossime giornate.