Con un investimento faraonico di 15 milioni di euro, Fico Eataly World si presenta in pompa magna di fronte alle più alte cariche dello Stato. Il più grande villaggio agroalimentare slow-food del futuro si trova nel complesso del centro Meraville, in zona Pilastro, a Bologna. Disposto su centoquaranta mila metri quadrati, adibiti a stand, alle stalle degli animali, e alle quaranta fabbriche dedite alla produzione di carne, formaggi, olio e pasta: insomma, tutto ciò che è poi possibile acquistare tra i banchi dell'enorme mercato, quasi simile ad un “labirinto” per la gola.
Una città agroalimentare in linea con i più alti standard europei, parente non troppo distante dei già conosciuti Outlet. Fico tuttavia è mastodontico, ed al suo interno si rischia concretamente di perdersi. L'uscita non si trova facilmente, ma affascina il livello dei prodotti e della scelta disponibile. I prezzi sono al livello dello standard: altini, in linea con l'investimento prodotto. Due patate ripiene con due tortini, un bicchiere di vino e un gelato, al costo di 19,50 €, un prezzo non proprio popolare. Però, la qualità si vede e sopratutto si sente, come per le pizze che, ad esempio, anche se non sempre vengono cotte nel forno a legna sono ugualmente gustosissime e con prodotti ovviamente d'alta qualità.
Insomma, il progetto di Oscar Farinetti esce a pieni voti dal vaglio dei visitatori, anche se tuttavia, alimenta qualche nebbia intorno al suo contesto. Infatti, nelle vicinanze del villaggio, a poco più di un chilometro, campeggia un enorme inceneritore, che pare sia il più grande della Regione Emilia-Romagna. Il “mostro” si trova in via del Frullo n.5, e da più di quarant'anni svolge il suo onesto lavoro di smaltimento di rifiuti solidi urbani, anche “pericolosi”, talvolta catalogati come sanitari contagiosi.
C'è da preoccuparsi? Forse, anche se al momento non è dato sapere se questo fattore “stona” con le decine di bestie pascolanti dietro alle caratteristiche strutture di Fico.
C'è da sperare che i vertici della Società abbiano già preso le misure necessarie per garantire la salubrità dell'aria che i numerosi visitatori inalano.
L'amministratore delegato di Fico è Tiziana Primorì, già Coop Adriatica e fino all'anno scorso all'interno del Cda di Hera, proprietaria dell'inceneritore. Tuttavia, visto il perdurare della crisi economica, la “Fabbrica Italiana Contadina” andrà anche a fungere da soccorso per tutti quei giovani rimasti senza lavoro, garantendo oltre tremila assunzioni.