L'imperialismo USA ha destabilizzato il Medio Oriente cercando di distruggere la Siria ed accerchiando l'Iran. Il suo sostegno all'estrema destra israeliana ed il ripudio della causa palestinese dimostrano la cecità delle amministrazioni statunitensi ai reali problemi dei popoli musulmani. Ma, del resto, cosa aspettarsi da chi ha sterminato oltre cinque milioni di persone di fede islamica? Il mondo democratico aspetta, ancora, di vedere Bush sotto processo.

La Turchia paga la sua adesione alla NATO

Il presidente turco Erdogan ha enormi responsabilità: ha accettato la politica della Clinton, guerrafondaia ed irresponsabile contro l'Islam sciita; ha respinto le istanze popolari ed ha schiacciato con la forza il popolo curdo gettandolo fra le braccia del separatismo etnico.

La rivolta di Gezi Park è un atto d'eroismo da parte del giovane proletariato turco il quale, con dignità, ha rigettato l'islamismo radicale. Adesso, grazie alla vittoria della Siria baathista contro la sovversione islamista, qualcosa sembra muoversi, Erdogan stesso ha capito che non c'è vita dentro la Nato. Domanda: avrà il coraggio d'andare fino in fondo? Ne dubito ma lo spero.

Il Partito dei lavoratori denuncia la presenza della NATO in Turchia

Il Partito ''post-maoista'' Vatan Partisi - prima conosciuto col nome di Partito dei lavoratori - ha denunciato la pericolosità delle trame atlantiche contro il popolo turco. Per il leader ''post-maoista'', oramai su posizione neo-kemaliste, Dogu Perincek, nella base NATO di Incirlik si trovano bombe atomiche di proprietà statunitense.

La Turchia, non può e non deve, trasformarsi in un deposito d'armi degli USA; questa politica, irrispettosa della sovranità altrui, nord-americana non è soltanto disastrosa ma, devo dire, totalmente criminale. Il ''neo-kemalista'' Perincek s'è felicitato del riavvicinamento di Ankara alla Russia, unito all'indebolimento dei terroristi vicini a Fethullah Gulen, un predicatore islamista protetto da Hillary Clinton.

Insomma, la linea ''yankee'', tanto con Obama quanto con Trump, è fallimentare: tantissime vittime innocenti (aggiungerei io: nessun presidente a stelle e strisce imputato per crimini contro l'umanità. Perchè?) e molte zone d'ombra come - ad esempio - il legame fra la CIA ed i vertici di Daesh. Washington consuma la sua, ennesima, umiliazione.

La Turchia è un paese minacciato da Washington

La Turchia è preoccupata dalla politica irresponsabile di Trump, oramai in balia di Israele, ma - almeno spero - saprà trarre profitto dal fallimento occidentale che, dati i precedenti storici, è un bene per i popoli della regione. Dall'altra parte soltanto una politica democratica (quello che Erdogan, proprio, non sa fare) potrà scongiurare il pericolo dei separatisti curdi, oramai grimaldello del sionismo politico. Israele e gli USA sono, giorno dopo giorno, due minacce per la pace mondiale. Vanno - lo ripeto - fermate.