La Scuola italiana negli ultimi anni è stata stravolta da riforme di ministri dell'istruzione e sentenze basate su leggi vecchie, che hanno spazzato via le poche certezze dei precari italiani. A pagarne le spese sono sempre coloro che lavorano da anni e i più titolati che con nuove leggi e nuove sentenze, basate spesso su concetti giuridici per niente ispirati ai principi costituzionali di uguaglianza di trattamento, si sono visti scavalcati in graduatoria, vediamo alcuni temi su cui battagliano oggi i precari della scuola per questi motivi.

Conflitti per il diploma magistrale abilitante

Il primo caso è quello del diploma magistrale, ebbene questo titolo da modo a tantissimi diplomati di accedere all'insegnamento nella scuola primaria anche senza laurea, e insegnare alcune materie togliendo lavoro a laureati più titolati e con punteggio dei titoli più alti. Si pensi all'italiano e alla matematica, alla storia e alla geografia, queste materie vengono insegnate nella scuola primaria da diplomati abilitati, che grazie ad una vecchia legge possono accedere alla seconda fascia delle graduatorie docenti, superando molti colleghi laureati con punteggi più alti. Questa è una prima lamentela che categorie intere di diplomati, si sentono rinfacciare dai colleghi laureati.

Ma non finisce qui perché adesso i diplomati magistrali chiedono anche l'inserimento nelle graduatorie ad esaurimento, con la possibilità di accedere all'insegnamento con contratto di ruolo, senza superare un concorso. Quindi oltre alla terza fascia docente in rivolta, contro tali leggi e sentenze sono anche coloro che sono iscritti nella graduatoria ad esaurimento, che rischiano di retrocedere in graduatoria se verranno inseriti tutti gli abilitati in Gae.

A queste critiche mosse se ne aggiunge un'altra causata dalla differenza tra diplomati che hanno conseguito il titolo prima del 2002 e quelli dopo, i diplomati che successivamente a quella data hanno ottenuto il titolo, perchè non hanno diritto all'abilitazione? Si è scatenata tra i docenti una polemica senza fine, che fa tremare i docenti più anziani, che sono da anni in attesa del ruolo e che hanno anni di carriera alle spalle ottenuta grazie al diploma magistrale, che sperano finalmente di entrare di ruolo.

Altro problema riguarda, invece, i diplomi tecnici che a oggi sono stati considerati da una sentenza abilitanti ad esclusione di alcune classi di concorso considerate obsolete (anche se effettivamente non lo sono, perché ad esempio la classe di concorso dattilografia e trattamento testi, che inganna nella vecchia dicitura richiamando all'uso della macchina da scrivere - oggi sostituita dal computer - tratta ben altri argomenti). Le classi obsolete escluse da ogni possibilità d'inserimento in seconda fascia, oltre a perdere supplenze rispetto ai colleghi non potranno neanche dare diritto ad accedere al concorso perché escluse dalla tabella in cui sono elencate le cdc a cui si dà possibilità agli altri diplomi che i riuniscono nelle figure Itp, insegnanti tecnico pratici.

Lauree triennali e precari con 36 mesi

Non meno ingiusta è la situazione delle lauree triennali, che non hanno alcun valore, mentre esse potrebbero dare diritto all'accesso a classi di concorso di specifiche materie oggi presenti in alcuni indirizzi scolastici. Alcune materie d'esami delle lauree magistrali sono infatti di pari difficoltà, a quelle delle lauree triennali, ecco perché andrebbe allargata (per non fare disparità di trattamento la possibilità di insegnare tali classi di concorso) anche a coloro che hanno conseguito la sola laurea triennale.

Per ultimo non va dimenticata la grave situazione dei precari con più di 36 mesi di servizio che ancora oggi attendono il ruolo, che a seguito di tagli e stravolgimenti del mondo della scuola sono anche rimasti disoccupati ci sarà mai per loro il posto fisso che anelano?

Mentre molti sono stati assunti chi con sentenza chi con il piano di assunzioni, tantissimi altri non hanno avuto lo stesso trattamento, al personale Ata non è stato riconosciuto alcuno dei diritti previsti nella Buona Scuola di Renzi. Le problematiche accumulate negli anni, quindi, sono tante e hanno creato ansie e frustrazioni a migliaia di dipendenti della scuola, quando si metterà ordine?