Siamo tutte Cecilia Rodriguez. Persino quando ci si ritrova a scrivere di argomenti che mai avremmo immaginato di affrontare, dopo averli letti sulle principali testate dei quotidiani nazionali e non avendoli seguiti in televisione, argomenti come questo, che, appunto, a fronte dell'orticaria cagionatami dal trash in televisione, ho appreso quasi forzatamente sulle pagine dei giornali. Non si tratta di dare seguito al Gossip quando il gossip spalanca le porte ad una riflessione ben più ampia e complessa.
Chi di noi, donne, uomini, esseri umani, dinanzi all’odore del piatto di nutrienti lusinghe, siano esse verbali o fisiche, non ha, almeno una volta nella propria vita, tentennato, anche solo all’idea di un assaggio delle pietanze della seduzione, tra le poche in grado di saziare la nostra denutrita vanità, la nostra vacua e tentennante autostima?
In una società in cui la considerazione di una donna è direttamente proporzionale alle sue scelte sentimentali e/o sessuali non si può esattamente affermare che siano garantite la parità e la libertà di espressione.
La vicenda di Cecilia in breve
Cecilia Rodriguez entra nella casa del Grande Fratello Vip 2 impegnata da quattro anni (il fidanzato è fuori) e, dopo alcune settimane di permanenza, si ritrova ad essere corteggiata insistentemente da Ignazio Moser, altro giovane concorrente del reality. Cecilia ci mette un po’, ma poi decide: non potendolo fare in privato (le regole del gioco lo impediscono), lascia il suo storico fidanzato in diretta, e, poche ore dopo, cede completamente alle avances di Moser.
È disfatta nazionale. La ragazza è tra i principali argomenti di conversazione 'crossmediale', trasformandosi nella 'vergogna d'Italia'.
Nei giorni a seguire, Cecilia Rodriguez e Ignazio Moser si rendono gradualmente protagonisti di effusioni all’interno della casa più spiata d’Italia: malgrado le obiezioni del pubblico, i diretti interessati hanno sempre negato di aver oltrepassato la sottile linea rossa che confina le 'coccole'.
La questione è degenerata dopo la breve messa in onda del presunto rapporto di Cecilia eIgnazio all’interno di un armadio (semichiuso per l'occasione) posto nella casa. Il Moige (Movimento Italiano Genitori), furioso, ha presentato un esposto alla procura di Roma in cui ipotizzava la violazione degli artt. 688 e 690 del Codice Penale.
Cecilia è stata prontamente ribattezzata con nomi a tema, tutt’altro che edificanti e ancora una volta beffeggiata in tv e su tutti i social: inevitabile la smentita del programma e ovviamente quella della piccola Rodriguez che, una volta uscita dalla casa, ha potuto osservare direttamente la gogna generale che l’aveva investita.
Armadio sì, armadio no
Armadio sì, armadio no, rapporti sì, rapporti no, il fatto che una ragazza venga svilita e umiliata con nomignoli e giudizi oltraggiosi, volgari e sessisti nel 2017, in un Paese democratico in cui vige ufficialmente la parità dei sessi, è, a mio parere, assai più imbarazzante della manifestazione pubblica delle proprie bramosie. Queste ultime, per quanto pubblicamente palesate, sono né più né meno che l'espressione di un sentimento e/o di un desiderio e/o di entrambi i fattori e non di forme di odio miste a frustrazione.
La pesante eredità dell'ipocrisia e del sessismo in Italia
In merito alla questione dell'odio, in Italia e in particolare su certe questioni storicamente più vivido verso le donne, avrei un paio di domandine da porre: se fosse stato Ignazio quello fidanzato e Cecilia la 'seduttrice' e lui avesse 'ceduto' alle avances di lei, non l'avreste forse ancora una volta giudicata 'colpevole'? Non sarebbe stata forse apostrofata ancora una volta con volgari nomignoli a tema? E in merito all'ipocrisia: siete proprio sicure, siete proprio sicuri, signore e signori, giudicatrici e giudicatori del 'branchetto' del trash, che Cecilia Rodriguez (e chi come lei), non rappresenti per voi quadri antichi, quel giovane e splendente Dorian Gray che si gode la vita, mentre voi siete a casa a non farlo?
Riflettete, signore e signori, impartite e impartitevi il valore dell'amore (e del riguardo) per tutti gli esseri viventi, prima dei sensi del pudore e del giudizio e imparate a rispettare le donne.