Siamo messi bene. Focalizziamo, preoccupati, la nostra attenzione e la nostra rabbia sul pagamento dei sacchetti biodegradabili al supermercato per il valore di un misero centesimo, mentre c'è chi pensa a farci pagare il doppio sul nostro consumo di luce e gas dal prossimo anno.
Cosa paghiamo realmente in bolletta
Non che adesso la luce costi poco. In bolletta ci ritroviamo cifre riferite a causali la cui natura non riusciamo a comprendere. E noi che, per vivere, della luce abbiamo bisogno, ci troviamo costretti a pagare l'importo in bolletta. Con le nuove tariffe in vigore da dicembre, che si riferiscono ad un aumento del 5,3% sulle forniture elettriche e del 5% su quelle del gas, si ipotizza un aumento sulle fatture a fine anno di circa 79 euro.
Ecco recuperati i famosi 80 euro elargiti in più in busta paga.
Le cause
C'è sempre una motivazione agli aumenti, secondo l'Autorità per l'energia. Ci sono i costi per l'adeguatezza e la sicurezza, l'estate calda che ha fatto produrre meno luce, e la dispersione nelle reti del Sud. Ma tutto questo, insieme a trasporto, distribuzione, ci è già stato caricato in bolletta facendola raddoppiare negli ultimi sette anni. Ma se scaviamo dentro alla delibera che racchiude i veri motivi degli aumenti, ci imbattiamo in tristi sorprese, per le quali "il sacchetto della frutta" diventa cruccio banale. Zitti zitti le commissioni industria di Camera e Senato, hanno dato via libera al decreto del ministero dello Sviluppo Economico.
Il decreto per rilanciare le grandi aziende
Il decreto stabilisce lo sconto per le imprese ad alto consumo energetico, vedi Pirelli, Ilva, Lactalis, che tra l'altro è francese, Nepi, San Benedetto, Uliveto, De Cecco, Rana, tanto per citarne alcune, e altre 2800 aziende che spaziano in vari segmenti, dal salumificio alla acciaieria.
Questo perché le aziende possano lavorare con maggiore competitività. Chi pagherà questo sconto, pari a 1,7 miliardi, a loro elargito? Ovvio che a farlo saremo noi. Sull'aumento del 5,3 %, l'1,9% riguarda proprio questo bonus. Non bastassero questi, ci sono anche gli incentivi per gli impianti Cip 6, che risalgono addirittura ad una decisione presa nel 1992 (26 anni fa).
Tra i quali ce ne sono anche funzionanti con rifiuti non biodegradabili, cioè con scarti industriali, vegetali e agricoli, già disconosciuti dalla Commissione Europea nel 2003.
Siamo sempre in ritardo sul pagamento delle bollette
Poveri noi! In Europa, ce lo dice l'Osservatore Ue sulla povertà energetica, gli italiani sono quelli che fanno fatica a pagare la bolletta della luce e del gas, e il 9,1% delle famiglie l'anno scorso le ha pagate in ritardo. Siamo al terzo posto con le bollette più care in Europa. Tranquilli, però. Nel 2019 dovremo sottostare a nuove tariffe. Inferiori? Macché! Ci si potrà trovare in bolletta un aumento superiore che potrà arrivare fino al 46% in più. Se ce lo dice la stessa Autorità, nel testo della delibera del 14 dicembre scorso, che riguarda le tariffe progressive del prossimo anno, possiamo starne certi.
Scrive l'Autorità: con la riforma tariffaria chi consuma poco si vedrà applicato un aumento inevitabile. In pratica le famiglie italiane pagheranno la competitività dei grandi gruppi, e incentiveranno gli stessi a consumare energia elettrica, più sostenibile del fossile.