Senza onde, questo il significato letterale in sanscrito dello pseudonimo avicii scelto dal DJ svedese Tim Bergling, trovato morto in un albergo di Muscat/Oman, in un giovedì di primavera. È il 20 aprile 2018, i fan di tutto il mondo sono scioccati, specialmente i più giovani: come è possibile che il loro idolo, il coetaneo, il ragazzo vip che ha raggiunto le vette luminose del successo, vette alle quali molti giovani agognano, proprio lui abbia deciso di andarsene?

La polizia dell'Oman, dopo l'autopsia sul corpo del ragazzo, ha infatti affermato che non si è trattato di omicidio e la famiglia di Tim ha rilasciato alla stampa un comunicato in cui lascia aperto il dubbio del suicidio.

Le dichiarazioni della famiglia

La famiglia di Tim parla così di lui: "Una fragile anima artistica in cerca di risposte esistenziali, un perfezionista estremo che lavorava e viaggiava ad un ritmo talmente alto da avere uno stress enorme. Quando ha smesso di fare tour voleva trovare un equilibrio per essere felice e fare la cosa che più amava: la musica".

"Lottava con i suoi pensieri sul significato della vita, della felicità. Non ce la faceva più. Voleva trovare pace. Tim non era fatto per la macchina del business in cui si è ritrovato, era un ragazzo sensibile che amava i suoi fan ma schivava la luce dei riflettori".

Il cantante aveva iniziato a coltivare la passione per la musica a 18 anni componendo e remixando brani nella sua camera da letto e ritrovandosi, in breve tempo, ad essere uno fra i primi DJ al mondo con 300 tour live all'anno e ritmi frenetici che poco avevano a che fare con il suo desiderio di pace, equilibrio e felicità.

Tim era diventato Avicii, una macchina per fare soldi e, in quanto macchina, gli era chiesto di comportarsi. Eppure non aveva mancato di rendere manifesto il suo disagio ed anche il suo fisico, per tramite dei problemi di salute, aveva urlato che non poteva più andare avanti in quel modo. Dopo una serie di ricoveri, Tim si era ritirato dai tour live nel 2016 ma, evidentemente, non è bastato.

Le cause di ogni mal di vivere

Per cercare di comprendere le cause profonde di ogni mal di vivere, ci si chiede dove, in ognuno di noi, abitino pace, equilibrio e serenità. Ci sono due livelli di vita fra i quali si può scegliere: il livello dell'ego (della mente, della paura, delle cose) e il livello del cuore (del dare, dell'amore, dell'entusiasmo).

La scelta è personale e spesso nemmeno si sa che di scelta si tratta perchè, quando si nasce, ci si ritrova catapultati per necessità di sopravvivenza, nella dimensione dell'ego: io voglio, io prendo, tutto ruota intorno a me. Senza l'impellente bisogno-paura di dover nutrire il proprio corpo, la specie umana si sarebbe già estinta. È quindi fisiologicamente necessario debuttare nel mondo nella dimensione egoica del prendere ma, una volta cresciuti, ecco comparire la seconda opzione: la via del dare, la strada del cuore.

È l'amore per una persona che non è necessaria per la nostra sopravvivenza a rendere manifesta, seppure in modo ancora grossolano, la via del cuore: si sperimenta che la sola presenza di qualcuno ci fa stare profondamente bene e si prova gioia nel gratificare l'altro.

Sono i primi segnali che, oltre la mente, oltre il possesso delle cose, c'è molto di più. Continuando a percorrere questa strada ci si accorge che è l'attaccamento e non l'amore a generare la sofferenza, che l'amore può espandersi da una persona a tutte le creature e che, facendo qualcosa per gli altri, una cascata di gioiosa energia ci si riversa addosso.

È quel che accade quando si vive sulla frequenza sottile del cuore mentre al contempo, nella dimensione della mente, continua incessante il frastuono delle cose, dei soldi, del potere, del possesso, del mio, mio mio; lasciamo tutto qui, ma pochi sembrano essersene accorti.

Ecco quindi che non è sufficiente alleviare lo stress, dedicarsi alle proprie passioni, viaggiare, aver successo, acquistare quel che si vuole, godere della compagnia di persone interessanti per essere in pace e per trovare un equilibrio.

Il testamento spirituale di Tim

Ci piace pensare che il testamento spirituale di Avicii per i suoi fan sia: "Non cercate la via del successo, non basta per rendervi felici, non accontentatevi, cercate il senso profondo della vita, andate oltre".

Nessun giudizio per il gesto di Tim. La morte allevia l'angoscia e mette fine al mal di vivere ed è una scelta così estrema, coraggiosa e dolorosa, che lascia spazio solo al silenzio, come giustamente la famiglia di Tim ha chiesto. Ma i suoi cari, seppur nella morsa dell'angoscia più immensa che si possa sperimentare, sono stati capaci di grande generosità pubblicando il comunicato sopra citato.

Manifestando il desiderio profondo di Tim di trovare risposte esistenziali e pace, hanno dato ai ragazzi di tutto il mondo un meraviglioso messaggio-testamento: cercate l'equilibrio, cercate l'autentico senso della vita, cercate la gioia, quella che Tim voleva per sè e per tutti, quella che non si trova sotto i riflettori.

Era un ragazzo semplice e generoso che voleva solo essere felice e divertirsi con la sua musica. Seguite le vostre passioni e non stancatevi di cercare la pace.

Il successo come mezzo e non come fine

Il successo, la ricchezza, non sono il fine della vita, ma, al pari di tutto quel che si ha, sono solo mezzi per raggiungere qualcosa di molto più alto: il cuore. È infatti nella dimensione dell'amore che abitano la serenità, la pace, la gioia che Tim cercava e che adesso ci piace pensare abbia trovato.

C'è un modo per comprendere, nella vita di tutti i giorni, qual è la strada che si sta percorrendo?

Se quel che si affaccia sul balcone della mente fa star male (invidia, rancore, insoddisfazione, preoccupazione, attaccamento), si è sulla via della paura, dell'ego, della mente, quella che ha bisogno sempre di prendere e di attaccarsi a cose e persone.

Se invece si sorride, si è gioiosi, felici, grati alla vita, sereni, pacifici indipendentemente da quel che si ha, tutto ciò appartiene alla via del cuore, dell'amore, dello spirito.

La bella notizia

Vigilando sui propri pensieri e sulle proprie emozioni, si può passare da una dimensione all'altra perchè dove c'è paura-attaccamento-ego non c'è amore-libertà-dono di sè e viceversa. Come? Ad esempio visualizzando i pensieri bui come fossero nuvole scure e soffiandole via con un'immagine di gratitudine, un ricordo divertente, un sentimento colmo di bellezza e poi standosene lì, in silenzio, a contemplare l'immenso blu.

Si tratta della consapevolezza di poter scegliere fra un cielo tempestoso e un cielo sereno, fra la corsia della paura e la corsia dell'amore.

Ci uniamo ai fan di tutto il mondo nel dedicare una coro di pace a Tim che resterà per sempre nei nostri ricordi più belli e nel mandare alla sua famiglia una cascata d'amore che sia forza vitale affinchè possano sopravvivere a questa tragedia e un giorno, guardando una nuvola, essere ancora capaci di un sorriso.