“No alle tasse su cani e gatti”. Parola dell’assessore alla sanità Luigi Arru che – in questi giorni – ha annunciato la sparizione della famosa tassa da 12 euro sulle variazioni all’anagrafe canina. Dopo le proteste delle numerose associazioni di volontariato, il balzello sparirà dal nuovo tariffario elaborato dalla Regione Sardegna che serve per coprire le spese delle prestazioni veterinarie dedicate ai privati. In parole povere, dovrà continuare a pagare la tassa, soltanto chi ha un’attività che produce guadagno: insomma, dove gli animali sono oggetto di vendita.
L’assessore Arru ha anche assicurato che tutte le tariffe che riguardano anche le autorizzazioni ad aprire i rifugi saranno riviste, in modo da agevolare chi ha intenzione di aprire un rifugio per cani e gatti. Insomma, sembra che la Regione sia disponibile a venire incontro in particolare alle associazioni di volontariato che – spesso – utilizzano i propri fondi per dare assistenza agli animali.
Le parole dell’assessore
“L’obbiettivo della Regione – assicura Arru – è quello di combattere e prevenire il randagismo. Non di sicuro favorirlo – sottolinea – per questo motivo, se le cose vanno per il verso giusto, chi gestisce rifugi per cani e gatti randagi non pagherà più nulla”. Una grande opportunità per i tanti volontari che offrono il loro servizio nelle varie associazioni e che purtroppo vanno avanti con mille difficoltà.
Una situazione abbastanza difficile, considerando anche il fatto che nella provincia di Cagliari, gli interventi gratuiti del servizio veterinario pubblico, sono ormai da mesi sospesi, sei per l’esattezza. E per questo motivo – purtroppo spesso – le associazioni di volontariato sono costrette a pagare di tasca loro le spese per fare operare cani e gatti.
Che non sono poche, considerando il fatto che si spende almeno cento euro per un qualsiasi intervento.
Mancano i fondi
L’assessore Arru ha dichiarato che la Regione ha da sempre dialogato e collaborato con le associazioni di volontariato, che si occupano in particolare di randagismo. “Posso dire con certezza – assicura l’assessore – che almeno per ora la Regione ha distribuito circa 200 mila euro di contributi tra le varie associazioni di volontariato.
Sicuramente non sarà moltissimo. Ma almeno è un piccolo aiuto. Anche perché – conclude Arru – ora come ora la disponibilità economica della Regione è questa. E stiamo facendo di tutto per intervenire sul bilancio e recuperare altro denaro speso bene”. Anche perché la Sardegna – insieme alla Sicilia e alla Calabria – è una delle regioni con il più alto numero di cani e gatti abbandonati. A differenza delle regioni del nord Italia che praticamente il randagismo non lo conoscono, perché lo hanno completamente debellato. “Purtroppo conosciamo bene la situazione dell’Isola – spiega Arru – è una questione di cultura. Siamo purtroppo male abituati ma come Regione cercheremo di fare il possibile per alleviare questo problema che da anni ci tocca”.