Il primo giro di consultazioni, iniziato Mercoledì 4 aprile 2018, si è concluso al Quirinale senza alcuna novità. Ogni delegazione di partito, ha portato le sue istanze al Presidente della Repubblica, riassumendo i principali punti del proprio programma, e valutando la prospettiva di possibili alleanze di Governo. I principali partiti della coalizione di centrodestra, che vantano giustamente di aver vinto le elezioni con maggioranza relativa, con meraviglia di tutti, separatamente, hanno espresso i loro punti di vista in pieno disaccordo tra loro.

In particolare, Forza Italia ha precisato di escludere un governo con il M5S, mentre Salvini auspica un accordo di Governo di 5 anni con lo stesso M5S: un vero contrasto, inconcepibile per l'elettorato.

Contratto 'alla tedesca'

Anche Di Maio, per il M5S, ha precisato la sua posizione, con chiarezza. Lo stesso si è rivolto alla Lega per dare la sua disponibilità a sottoscrivere un contratto di Governo 'alla tedesca', da approfondire, per un accordo politico. Stessa richiesta l'ha rivolta al PD, nel suo insieme: 'lungi da lui l'idea di dividere o interferire nelle dinamiche interne'. 'Nessuno hai mai parlato di derenzizzazione: è sincera la volontà di non spaccare il partito'. 'Il NO non è a Matteo Renzi, ma alla linea renziana, che è stata subito di esclusione nei nostri confronti'.

La richiesta di Di Maio, rivolta a due formazioni politiche allo stesso modo, come se si trattasse di due partiti simili, ci lascia meravigliati. Si tratta sicuramente di due proposte differenziate, che non sono state meglio puntualizzate. C'è un particolare evidente, e cioè che la Lega e il PD hanno programmi e valori opposti.

Comunque, da parte di Di Maio, in entrambe le richieste, vi è la pretesa della presidenza del Consiglio, per non deludere l'elettorato che, numeroso, ha votato per il M5S.

Concesso secondo giro di consultazioni

Il Presidente della Repubblica ha poi chiarito, che dalle consultazioni non sono emerse prospettive di maggioranza, in grado di formare un Governo.

Per questo motivo concederà un secondo giro di consultazioni, che avverrà la prossima settimana, per dare tempo ai partiti di riflettere e trovare un'intesa possibile. Come si può notare, vi è ancora fermento nel confronto politico, e c'è bisogno ancora di tempo per trovare maggiore serenità nel dibattito in corso. Molte sono state le offese reciproche, che le parti si sono rivolte in questi ultimi anni, e cancellare tutto con un colpo di spugna, diventa indigeribile. Questo deve far meditare per il futuro, per un linguaggio più consono. Vi sono però scadenze ravvicinate da rispettare, come la presentazione del documento di programmazione economica e tanti altri adempimenti che richiedono decisioni importanti.

Intanto il PD di Renzi si oppone all'incontro con Di Maio a cui è stato sollecitato dallo stesso e si dichiara disponibile ad incontrarsi solo col premier incaricato, si rimanda il tutto a quando ci sarà l'incarico formale. Gli elettori osservano e prendono nota. Una situazione particolare, che in certi versi non trova ricordanze della prassi Politica, o quanto meno negli ultimi anni.