Salvini ha una strategia per far fuori l'avversario principale: l'alleato pentastellato Luigi Di Maio. Potrebbe essere proprio questo lo scenario che si apre, al netto delle dichiarazioni di facciata del giorno dopo. Lo strappo leghista sul nome di Savona si poteva tranquillamente evitare. Sarebbe bastato ripiegare su un nome diverso, magari restando sul campo leghista. Probabilmente a Mattarella non è piaciuto il metodo con cui si voleva imporre uno schema preconfezionato al Quirinale. Non si può escludere, tuttavia, che a far saltare il banco sia stata proprio una precisa organizzazione a tavolino della campagna elettorale che si sta aprendo, con una crisi istituzionale fatta di frizioni che sono molto al di sopra le righe, in un contesto veramente buio che non ha precedenti.

Mattarella accusato di alto tradimento

Giorgia Meloni è intervenuta prontamente con un video in diretta sui social, denunciando pubblicamente l'atteggiamento del Presidente della Repubblica Mattarella che nel suo discorso avrebbe ammesso la vera motivazione del suo rifiuto alla nomina a Ministro dell'economia di Savona. La ragione sarebbe stata di tipo ideologico, un'argomentazione inaccettabile per una figura che dovrebbe essere super partes. La leader di Fratelli d'Italia ha riservato parole di fuoco contro Mattarella, dichiarando che il suo partito sarebbe pronto a metterlo in stato di accusa per alto tradimento del popolo italiano poiché asservito ai dettami dei paesi stranieri. Va detto che il procedimento non è così semplice e i toni di Giorgia Meloni appaiono piuttosto propagandistici, forse per ritagliarsi un ruolo attivo all'interno della crisi Politica, in questo giochino a chi ha la voce più grossa.

La riabilitazione di Berlusconi

C'è un fattore determinante che rimane in sordina ma che potrebbe essere una chiave di lettura significativa: la riabilitazione di Silvio Berlusconi che, in base al recentissimo pronunciamento del Tribunale di sorveglianza, potrebbe concorrere da protagonista per un posto al sole. Ed è qui che potrebbe tornare in campo il vecchio schema del centrodestra, finalizzato a prendersi il governo senza l'ingombrante presenza grillina.

Salvini, appena ha appreso la notizia dell'incarico di Governo a Cottarelli ha lanciato un monito al Cavaliere: se Forza Italia vota la fiducia all'ennesimo governo tecnico che non è espressione del voto degli italiani salta anche l'alleanza.

Il problema vero di Salvini sono i 5 stelle

Basta prendere un grafico che riporta i seggi alla Camera e al Senato per rendersi conto che il nascituro governo giallo-verde a guida del professor Giuseppe Conte sarebbe stato in realtà un esecutivo molto giallo e un po' meno verde.

Ovviamente gli assetti parlamentari rispecchiano il risultato elettorale ma per Salvini, visti anche gli ultimi sondaggi che darebbero una Lega a livelli altissimi, l'idea di prendersi tutta la posta in gioco è estremamente ghiotta. In questo contesto non sarebbe così remota l'ipotesi di un Salvini che alle prossime elezioni vuole mangiarsi proprio Di Maio.