In seguito alle gravi affermazioni di Matteo Salvini, che in un'intervista al Washington Post aveva definito legittima l'annessione russa della Crimea, l'ambasciatore italiano a Kiev, Davide La Cecilia, è stato convocato dal ministro degli esteri ucraino per riceverne le proteste e fornire chiarimenti. Salvini aveva espresso l'opinione che esistessero zone storicamente e culturalmente russe, la cui appartenenza alla Federazione Russa sarebbe pertanto legittima.

Salvini attaccato duramente da Delrio

Il capogruppo Pd alla camera, Graziano Delrio, già nella giornata di sabato 21 luglio aveva duramente criticato le parole di Salvini, facendo peraltro notare come esse contraddicano la posizione ufficiale del governo italiano su questo tema.

Da qui, come diretta conseguenza, anche la richiesta al premier Conte di riferire in Parlamento, per chiarire appunto quale debba considerarsi la posizione ufficiale dell'Italia su questo tema.

Salvini inopportuno e pericoloso

Le parole di Matteo Salvini appaiono inopportune e pericolose sotto diversi aspetti. Innanzitutto da un punto di vista sostanziale: chi ricopre una carica istituzionale dovrebbe pensarci due volte prima di esprimere pareri da cui emerga una precisa ed inequivocabile critica del diritto internazionale (il problema infatti non è ricordare come la Crimea sia una zona storicamente e culturalmente russa, fatto noto a chiunque abbia un minimo di cultura storica, ma affermare contro ogni evidenza che la sua annessione alla Federazione Russa sia stata legale).

Inoltre, Salvini commette anche un errore formale non da poco, continuando a voler dettare la linea su questioni che non rientrerebbero assolutamente nelle sue competenze di ministro dell'Interno e delle quali, semmai, potrebbe occuparsi in quanto vicepremier, ma ricordandosi di consultare il premier Conte, col quale sarebbe opportuno esprimesse posizioni comuni.

Ancora una volta, il governo giallo-verde, e in particolare il suo vicepremier leghista Matteo Salvini, creano forte imbarazzo e preoccupazione sullo scenario internazionale, dove sarebbe estremamente importante per l'Italia accreditarsi come Paese equilibrato ed affidabile. Su una questione di tale portata, non è davvero possibile mostrare incertezze o divisioni, o addirittura difendere posizioni manifestamente contrarie al diritto internazionale, sul quale c'è ben poco da discutere.