Da un lato Maurizio Sarri, un allenatore che nei suoi tre anni di percorso in azzurro ha fatto esprimere al Napoli un calcio favoloso che ha incantato l’Italia. Dall’altro Carlo Ancelotti, un tecnico che nell’arco di 10 anni è riuscito a vincere tutto, sia in Italia che in Europa. Con lui alla guida sono nati molti campioni, ma Ancelotti è sempre riuscito a gestire il suo gruppo, anche se pieno di fuoriclasse come quando era sulla panchina del Real Madrid.

Quindi, da un parte abbiamo un tecnico che per la prima volta si sta confrontando con un campionato estero, mentre dall’altra un allenatore che è ritornato in Italia, spinto forse dalla voglia di coronare il sogno azzurro di riportare lo scudetto al sud, una sfida che sicuramente ha invogliato il tecnico di Reggiolo a sposare il progetto.

Le principali differenze

Innanzitutto le prime differenze si vedono nello stile: il tecnico toscano ha appassionato la piazza napoletana stando in panchina con la tuta, il mozzicone di sigaretta e quel suo taccuino sempre presente durante i primi 45 minuti di gioco. Ancelotti al contrario, è sempre sceso in campo vestito in giacca e cravatta, pronto a passare i “pizzini” ai giocatori, per poter dare indicazioni, contemporaneamente, a tutti i reparti.

Ma i due differiscono anche nei rapporti con i giocatori e con i giornalisti del settore. Ad esempio, Sarri non ha mai affermato che il Napoli è stato in corsa per lo scudetto, anche quando la verità era sotto gli occhi di tutti, il Napoli in questi anni si è sempre dimostrato l’anti-juve.

Mentre Ancelotti, ancor prima di iniziare il campionato in azzurro, ha subito ammesso che l’obiettivo stagionale è lo scudetto, senza mettere in ballo alcun alibi. Altra cosa che si è notata in queste prime giornate è che l’attuale tecnico azzurro riesce a coinvolgere tutti i giocatori della rosa, non tanto come il suo predecessore che era legatissimo ai suoi 11/12 “fedelissimi”.

Motivo per cui è un Napoli molto più versatile, magari meno spettacolare, ma certamente con una maggiore varietà di alternative tattiche.

Ancelotti è la scelta giusta? Solo il tempo potrà confermare o smentire

Insomma, solo il tempo potrà dire se Ancelotti è stata la scelta giusta per la piazza napoletana, certo il mercato non è stata da 9 in pagella, ma forse lo stesso Carlo avrà voluto così: prima conoscere il suo team per poi rinforzarlo bene a gennaio?

Fatto sta che al momento i tifosi si godono lo stesso Napoli, o quasi (visto lo partenze di Reina e Jorginho), ma certamente con più scelte tattiche e di formazioni rispetto a quello al quale ci aveva abituato Sarri.

I tifosi azzurri si godono uno degli allenatori più titolati degli ultimi anni sperando che al suo palmares possa aggiungere un altro, prestigioso traguardo: quello di riportare uno scudetto che a Napoli manca dai tempi di Maradona. Ma al di là delle qualità che tutti riconoscono a Carletto, dobbiamo riconoscere i meriti del predecessore che ha fatto trovare all'ex tecnico di Milan, Juventus, Real Madrid e Bayern un orto già florido che non ha bisogno di essere coltivato.