Il governo britannico ha iniziato a distribuire i nuovi passaporti dalla cui copertina è scomparsa la dicitura "European Union", iniziativa che fa intuire che si desse ormai per scontata la fuoriuscita dall'Ue entro il 29 marzo. Dopo aver ulteriormente spostato il termine per approvare l'accordo di separazione (definitiva?) del Regno Unito dal 12 aprile al 30 giugno per evitare il "No-Deal", si è comunque preferito procedere alla distribuzione dei nuovi documenti accanto a quelli vecchi "fino ad esaurimento delle scorte", senza possibilità di scelta per i cittadini.

Sarebbe un test interessante lasciare, invece, questa opportunità: chissà quale "partito" prevarrebbe? Quello del referendum pro-Brexit o quello contrario dei sondaggi online dove, a sostegno di questa tesi, c'erano molte firme poste da stranieri?

La Brexit 'val bene una messa'

Bisogna comunque riconoscere a Theresa May una tenacia da "Lady di Ferro": nonostante l'ostruzionismo del suo partito - oltre che del resto del Parlamento - continua a riproporre l'accordo per evitare un'uscita al buio che la condannerebbe come il peggior premier britannico della storia.

Per convincere l'Europa della bontà delle sue intenzioni e dello spessore delle sue relazioni politiche con gli altri leader, ha avviato un dialogo (pare) costruttivo con Jeremy Corbyn, leader del partito laburista dal 2015 nonché dell'opposizione di governo dal 2017.

Attraverso questo "canale privilegiato" spera di stipulare un accordo che incontri finalmente l'approvazione dei Comuni e sblocchi lo stallo istituzionale e psicologico determinato da questa situazione. È proprio il caso di dire: la Brexit "val bene una messa".

L'Europa, dal canto suo, vede di buon occhio questa soluzione poiché, se andrà in porto, darà luogo ad una Brexit molto meno intransigente di quella a partecipazione dei cosiddetti "falchi".

In assenza dell'approvazione dell'intesa entro il 23 maggio, Theresa May ha comunque garantito la partecipazione britannica alle elezioni europee, nonostante la cosa "non sia nell'interesse" né dell'Ue né del Regno Unito: c'è da scommettere che segretamente starà facendo gli "scongiuri" perché non accada, e con lei tutti i suoi concittadini pro-Brexit e gli europei che sognano la fuga dall'Europa.

Intanto i passaporti sono già pronti, anche se quelli in via di distribuzione hanno carattere provvisorio, poiché alla fine dell'anno cambierà anche il colore della copertina: dal bordeaux attuale si tornerà al blu tradizionale in vigore fino al 1988, simbolo di un passato glorioso di maestosa solitudine che la "perfida Albione" non ha mai dimenticato.