Il governo guidato da Recep Tayyip Erdogan ha approvato, con l'appoggio dei suoi alleati, la nuova legge che gli permette di usufruire di un maggior controllo sulle attività di social media quali Facebook, Twitter, Instagram o YouTube.

Il disegno di legge è stato presentato dall'Akp (Partito della giustizia e dello sviluppo di cui Erdogan è il leader) e dal suo alleato Mhp (Partito del movimento nazionalista turco). La maggioranza ha votato a favore del provvedimento mercoledì 29 luglio.

I social media in Turchia verranno controllati da un referente locale

La nuova legge prevede che le piattaforme con più di 1 milione di visitatori unici al giorno designino un referente ufficiale in Turchia che avrà il compito di controllarne l'attività ed eventualmente di intervenire per rimuovere contenuti contrari alle norme vigenti nel paese guidato da Erdogan.

Le aziende che si rifiuteranno di nominare il rappresentante andranno incontro a multe salate, restrizioni pubblicitarie e limitazioni della larghezza della banda. Inoltre il testo legislativo prevede anche che i social network archivino i dati degli utenti direttamente in Turchia.

La volontà di introdurre questa normativa era già emersa ai primi di aprile quando era stata inserita in un disegno di legge riguardante le misure economiche da adottare per far fronte all'emergenza coronavirus, per poi essere ritirata.

Tuttavia, in seguito alla nascita del figlio della primogenita di Erdogan, ai primi di luglio, seguita da insulti e commenti ingiuriosi, il governo di Ankara ha deciso di rilanciare la sua proposta per limitare l'azione dei social media.

Le reazioni alla stretta di Erdogan

Dall'inizio della settimana su Twitter sono diventati di tendenza diversi hashtag che chiedono di porre un freno alla legge sulla censura di Erdogan.

Quest'ultimo, a sua volta, ha affermato che si opporrà alla "immoralità" presente nelle varie piattaforme sul web.

Intanto, alcune organizzazioni non governative come Human Rights Watch e Amnesty International manifestano la propria preoccupazione, temendo che possano essere in arrivo tempi bui per la libertà di espressione in Turchia, parlando di un "nuovo Medioevo online".

Le parole di Tom Porteous: 'Nuova era della censura online'

Tom Porteous, vicedirettore di Human Rights Watch, già prima dell'approvazione della nuova legge anti-social network in Turchia aveva palesato la sua preoccupazione, dicendo che la normativa avrebbe dato al governo il potere di "controllare i social media, di rimuovere i contenuti a proprio piacimento e di condizionare gli utenti".

Inoltre aveva spiegato: "I social media sono un'ancora di salvezza per molte persone che li usano per accedere alle notizie, quindi questa legge segna una nuova era oscura della censura online".