La vittoria della Juventus contro la Lazio nell’anticipo del 26° turno del campionato di Serie A Tim sta facendo discutere tutti gli appassionati di calcio, e in particolare i tifosi bianconeri. La compagine di mister Andrea Pirlo ha messo in campo grande compattezza e tenacia dopo aver subito il gol degli ospiti a causa di una grave disattenzione da parte di Kulusevski, che ha permesso a “El Tucu” Correa di involarsi verso la rete dello 0-1. Il risultato finale di 3-1 fa notizia in quanto la Juventus questa stagione è riuscita a ottenere la vittoria rimontando da una situazione di svantaggio solamente in occasione del derby della Mole contro i cugini del Torino.

In situazioni simili è riuscita al massimo a strappare un solo punto (contro Crotone, Roma, Hellas Verona, tutte nel girone d’andata).

Tuttavia, non è la vittoria in sé a sorprendere, ma il modo più dinamico e coeso della Juve di giocare rispetto al solito, vista l’illustre assenza di Cristiano Ronaldo dalla formazione titolare. Dunque la domanda è sorta spontanea: meglio con o senza Cristiano Ronaldo?

Meglio senza CR7

Una prima scuola di pensiero vede in negativo Cristiano Ronaldo: la sua presenza può essere ritenuta ingombrante dal punto di vista tattico. L’asso portoghese non sempre sostiene i compagni nella fase difensiva, non protegge palloni lunghi per permettere alla squadra di guadagnare metri e rifiatare.

Inoltre, il suo invocare ogni pallone può mettere pressione ai suoi compagni, i quali forzano spesso la manovra di gioco per andare dalle parti di Cristiano. Un ulteriore esempio in questo senso giunge dalle punizioni: nonostante lo score disastroso di un solo gol su più di 70 tentativi (di cui oltre 40 contro la barriera avversaria), è sempre e unicamente Ronaldo a calciare i tiri da fermo.

Insomma, anche uno come Ronaldo ha dei difetti che sembrano pesare sull’andamento in gara della Juventus, soprattutto quando il numero 7 bianconero mostra una condizione non sempre brillante dopo aver giocato numerose partite di fila.

Meglio con CR7

La seconda dottrina è, naturalmente, orientata a sostenere l'attaccante: Ronaldo fa ancora la differenza.

In effetti, i numeri parlano chiaro: con 27 gol e 3 assist in 31 presenze dimostra ancora di essere devastante. Quando la squadra è in difficoltà sa di poter contare su un extraterrestre capace di crearsi lo spazio giusto e trovare la via del gol, mettendo tutta la sua esperienza al servizio della Vecchia Signora. Perché forse il problema della Juve non va trovato nel suo “frontman”, ma più in una fase di costruzione e uscita palla al piede cigolante, talvolta macchinosa, affidata ai piedi di giocatori che non sono propriamente dei playmaker come Bentancur, Rabiot e Ramsey, soprattutto vista la pesante assenza dei più tecnici Arthur e Bonucci.

Forse meglio non essere precipitosi

In sostanza, la vittoria arrivata nonostante l’assenza di CR7 va vista in positivo come una crescita di una squadra guidata dai più giovani, Chiesa su tutti, capace di saper fare anche a meno del proprio asso e andare a conquistare una vittoria complicata, facendo ben sperare per il futuro.

Ma Ronaldo è il presente e non si dovrebbe dimenticare che è ancora decisivo. Dunque, la verità è da ritenersi più che semplice: impossibile rinunciare a Cristiano Ronaldo, soprattutto se in stato di grazia. Bisogna quindi essere capaci di accettare che stiamo parlando di un “ragazzino” di 36 anni che a causa dei troppi incontri ravvicinati può esibire prestazioni sottotono, in pratica tollerare sporadici momenti “no” per godersi uno dei calciatori più forti della storia. In fondo, per il futuro si può dire che non mancheranno occasioni per vedere un collettivo giocare bene, ma per poter ammirare un singolo dal talento e dal carisma del portoghese, è più che difficile fare una previsione.