Il pareggio 1-1 ottenuto a Firenze dalla Juventus, oltre che farla scivolare in classifica (i bianconeri sono attualmente nel gruppetto delle terze, a pari merito con Napoli e Milan), complica ulteriormente la rincorsa dei bianconeri al posto in Champions.

In serie A si infiamma la lotta per entrare in Champions League

Al momento, a cinque giornate dal termine, cinque squadre si contendono i tre posti ancora da assegnare per la prossima Champions League.

Per trovare l'ultima volta in cui i bianconeri rimasero fuori dalle prime quattro, occorre andare indietro al 2010-2011.

Una situazione che comincia a mettere veramente paura alla "Vecchia signora", dominatrice degli ultimi nove anni.

L’andamento della Juventus, nelle ultime partite, è in peggioramento

La Juventus non può certo permettersi di mancare l’obiettivo minimo nella stagione che di fatto ne sancisce la fine del ciclo durato nove anni. Il rischio però è concreto perché nell’ultimo mese la Juve è in costante peggioramento. Dopo l’eliminazione per mano del Porto, i bianconeri, anziché aggrapparsi all’orgoglio, sono sembrati sempre più molli e poco concentrati. Il primo tempo di Firenze è stato disarmante da un punto di vista tecnico, tattico e caratteriale soprattutto se si guarda il calendario da qui alla fine e tutt’altro che semplice (Udinese, Sassuolo e Bologna in trasferta, Milan e Inter in casa).

Appare chiaro ora che società e calciatori devono fare quadrato. Non non arrivare tra le prime quattro sarebbe una catastrofe (calcistica s’intende) sia a livello economico che di immagine perché la rosa, seppur male assortita, ha una competitività superiore rispetto alle altre contendenti.

Il sostegno della società all’allenatore pare un tentativo di depistaggio

È sicuramente una stagione che mette sul banco degli imputati tutti: occorre ritrovare il famigerato Dna Juventus per provare a chiudere dignitosamente la stagione. Pirlo ha sottolineato di “non essere soddisfatto di come stiano andando le cose“ e questo vale anche per la società che aveva deciso di aprire con lui un nuovo ciclo.

Il refrain di Fabio Paratici: “Non abbiamo un piano B perché la Champions è il nostro unico pensiero e abbiamo fiducia nell’allenatore”, ha il sapore del depistaggio perché pare chiaro che senza Champions difficilmente quello che lui sostiene accadrà.

Maggio sarà il mese delle decisioni per Pirlo, così come per Nedved, Paratici, Agnelli e anche per molti giocatori, perché la Juventus potrebbe subire una profonda rivoluzione.

La mancanza di armonia pare esserci in tutti i livelli del gruppo squadra

Insomma gli alibi sono finiti: stanno emergendo i limiti del gruppo squadra a livello mentale e di personalità oltre che la mancanza di armonia anche a livello di staff tecnico. A Pirlo il compito di realizzare un miracolo sportivo e trovare una quadratura che non gli riesce dall’inizio della stagione.

Servirà, a partire da Udine, lo spirito della Juventus, quello che non si è quasi mai visto quest’anno, per cercare di salvare la stagione e per rimandare i ragionamenti e le riflessioni su una rivoluzione ormai alle porte.