Valerio Lundini ed Emanuela Fanelli hanno da poco dato il via alla seconda stagione del loro surreale show Una pezza di Lundini. Il programma, ironicamente pensato come “pezza” che riempia gli improvvisi buchi vuoti del palinsesto di Rai2, si guadagna, dopo il successo della prima stagione, un posto fisso nella programmazione del canale. Ogni martedì dalle ore 23:45 Lundini andrà in onda con la sua comicità volutamente cringe e imbarazzante, che non guarda in faccia al politicamente corretto.

La prima stagione, trasmessa in tarda serata a orari variabili, ha riscosso grande successo soprattutto grazie all’inserimento delle puntate sulla piattaforma streaming RaiPlay e sul canale Rai di YouTube.

In una programmazione in cui l’umorismo che piace ai giovani trova poco spazio, Una pezza di Lundini è certamente una novità. Lo show del comico romano fa ridere il pubblico giovane perché, con serietà apparente, ripropone con ironia i peggiori cliché dei più tradizionali programmi Rai.

'Al suo posto: Una pezza di Lundini'

Il format è lo stesso della prima stagione: Emanuela Fanelli, nelle vesti di un’annunciatrice Rai che poco tollera il proprio ruolo, apre ogni puntata comunicando agli spettatori che il previsto programma dal titolo improbabile non andrà in onda, ma verrà sostituito da Una pezza di Lundini.

Sulle note della band dei Vazzanikki, lo studio viene allestito rapidamente e lo show inizia con l’ingresso di Lundini.

Ospiti fissi del programma sono Torpedine, Bonis, il “tenente” Silvestri e la signora Anna, nelle veci del pubblico assente, che a turno prendono parte alle gag assurde del conduttore.

In ogni puntata un ospite esterno è “vittima” di un’intervista surreale, in cui vere domande sulla sua vita si alternano a domande imbarazzanti e nonsense che Lundini pone con grande serietà.

Con la sua “faccia da poker”, il comico romano ironizza sullo stereotipo del conduttore televisivo, ingessato e poco al passo con i tempi, che spesso incorre in gaffe politicamente scorrette, che fanno calare un gelo imbarazzante attorno a lui.

Nessuno ride in studio, ma da casa il pubblico ama questo tipo di comicità: intelligente, sottile e non forzata.

Il cringe volutamente ricercato

Se l’Accademia della Crusca definisce "cringe" come un aggettivo riferibile a comportamenti altrui che suscitano imbarazzo e disagio in chi le osserva, allora Lundini è a tutti gli effetti un personaggio cringe, volutamente. Il modo in cui si comporta di fronte alla camera e nei confronti dei suoi ospiti mette in imbarazzo il pubblico che non sa cosa aspettarsi dal programma.

Qualora uno spettatore distratto si fosse sintonizzato su Rai 2 nel momento in cui Lundini chiedeva ai Maneskin “quanto vi fanno schifo gli anziani?” sarebbe probabilmente inorridito, o avrebbe provato imbarazzo per il glaciale silenzio calato in studio. Chi invece segue da tempo il programma e ne capisce il mood avrà certamente riso di gusto di fronte a questa e ad alte gaffe scorrette costruite ad hoc dal conduttore e dal suo team.

Il successo della comicità di Lundini sta in effetti proprio in questo: nella capacità di far immergere lo spettatore in una serie di situazioni e dialoghi irreali e destabilizzanti all’interno di un programma comico, dove tuttavia nessuno ride o cerca di far ridere.