A distanza di un anno tutto tace a Caltanissetta. Era il 23 agosto del 2014 quando il tenore Giuseppe Pastorello si spegneva all’età di 76 anni, dopo un malore improvviso. Una grave perdita per la città, per la cultura di un’intera città, e non solo. Dopo la camera ardente al teatro comunale, da più parti veniva avanzata la proposta d’intitolare la stessa struttura a un uomo che aveva speso la propria vita per la musica e per la lirica, portando alto il nome di Caltanissetta, nonchè della Siciliaedell’Italia nel mondo. Non solo da cantante. Con il suo non comune spirito d’intraprendenza artistica, era riuscito anche a consolidare nel cuore dell’Isola lo svolgimento del Concorso internazione per cantanti lirici “Vincenzo Bellini”, ospitando ogni anno giovani talenti provenienti da tutti i continenti.
L’ultima edizione, la quarantaquattresima, nel dicembre del 2013, qualche mese dopo l’ennesimo riconoscimento alla carriera. Una manifestazione imponente, la cui ripresa è attesa con ansia dagli appassionati sparsi ovunque. Anche su questo fronte, però, continua a registrarsi l’assordante silenzio delle istituzioni, che sa d’indifferenza.
Per l’intitolazione del teatro comunale di corso Vittorio Emanuele era stata creata una pagina su un social network, dal titolo “Maestro Giuseppe Pastorello: intitoliamogli il Teatro Margherita”, una raccolta di firme on line: circa cinquecento le adesioni dei favorevoli. Non poche, mettendoci anche la faccia. Ma non sono bastate neppure queste ad aprire almeno una discussione a livello istituzionale.
Nè per l’intitolazione del teatro nè per altro, una via, un parco, un auditorium, una sala. Si ha la sensazione che dodici mesi dopo la morte del maestro - come tutti affettuosamente lo chiamavano - Caltanissetta e la Sicilia abbiano perso più di un’occasione per onorarne la memoria.
Finora ci hanno pensato i familiari a mantenere vivo il ricordo di Giuseppe Pastorello.
In prima linea il figlio Massimo - con il quale, sin dal 1996, il tenore condivideva la passione per la tv locale, Tcs, da coeditore - che gli ha dedicato la ventesima edizione del Med moda nell’aprile scorso, con un toccante tributo in avvio di serata. Proprio in quel teatro che il padre amava profondamente. Ora tocca alla città di Caltanissetta fare la propria parte, sino in fondo.
Si potrebbe cominciare subito, discutendo nelle sedi opportune la proposta dell’intitolazione, di qualcosa d’importante, che oggi torna attuale. Per un giusto riconoscimento a un figlio illustre di questa terra.