Rilanciare l’economia in via Emerico Amari, strada che rappresenta, per chi arriva a Palermo dal porto, il primo biglietto da visita della città per i turisti.
È questa l’idea di Salvo Costumati, musicista palermitano che ha lavorato al fianco, tra gli altri, di artisti come Pippo Pollina e Agricantus e che all’inizio degli anni Ottanta scelse di abbandonare Palermo, che poche possibilità offriva agli artisti, per vivere di musica.
La storia
Per trentacinque anni la sua vita si è alternata tra Francia, Svizzera, Austria e Germania, dove ha intervallato l’attività di musicista, formando band come gli “AirePhonema”, a quella di apprendista e cameriere nei ristoranti: attualmente, ha deciso di tornare nella sua città e aprire un’attività pubblica.
Con il fratello Alessandro, Salvo Costumati ha avviato da qualche settimana, al civico 80 di via Emerico Amari - “uNico Cafè Ristorante”, caffetteria e ristorante a poca distanza dall'uscita della zona portuale.
Un locale molto intimo, strutturato alla francese, dove sia a pranzo che a cena, palermitani e turisti possono trovare atmosfere tipiche siciliane ma anche internazionali, all’insegna di un ponte ideale che unisce l’isola alla Mitteleuropa.
Un ruolo di primo piano è occupato dalle esibizioni musicali: qui si tengono settimanalmente concerti in acustico, rigorosamente riservati a cantautori e musicisti locali, quali Officina Cantautoriale, Roberto Corrao e Mimmo La Mantia di Akusticando band, Giancalo Zanet e Daniele Raffa degli Alti e Bassi, Francesco Bega e Marianna Zammuto.
Il plauso del Sindaco
Una scelta, quella di Costumati, che registra l’interesse e l’apprezzamento del sindaco di Palermo Leoluca Orlando. L’idea imprenditoriale di Salvo Costumati "ha certamente il sapore di una sfida e come tutte le sfide esprime una nuova cultura, una nuovavisione – afferma il primo cittadino – che, sono certo, rappresenterà, come tante altre attività, un nuovo stimolo al rilancio di via Emerico Amari come luogo non più soltanto di transito per palermitani e crocieristi ma anche come spazio di socialità e vitalità”.
“Finalmente Palermo e i suoi imprenditori cambiano pelle – prosegue Orlando - guardando confiducia al futuro e costruendolo in prima persona, puntando su attività economiche rispettose della nostra tradizione e della nostra cultura, anzi ponendo proprio la cultura - in questo caso gastronomica- quale base dell'attività imprenditoriale".
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