Dopo la smentita di un incontro con Berlusconi, arrivata direttamente da Matteo Renzi, spuntano nuove indiscrezioni da diverse fonti giornalistiche che vorrebbero il segretario del Partito Democratico impegnato in diverse telefonate di riconciliazione con il leader di Forza Italia per sbloccare la situazione creatasi sulla legge elettorale, che sembrava ad un passo dall'arrivare in Parlamento (il testo sarebbe dovuto approdare domani in discussione).

Invece le varie dichiarazioni discordanti e le varie incomprensioni hanno fatto sì che la data fissata per la discussione in Aula dell'Italicum sia stata spostata al 30 gennaio, in modo da concedere più tempo a Renzi per modificare quelli che sono i punti più criticati di questa legge elettorale contestata sia dall'opposizione, Sel, M5S e in parte Ndc, sia da una parte del Partito Democratico a cui fanno capo gli storici rappresentati quali Rosy Bindi uniti a volti più giovani come quello di Pippo Civati, fresco di candidatura alle primarie del Pd.

Da discutere ci sarebbe l'innalzamento dal 35% al 38% della soglia che farebbe scattare il premio di maggioranza e che permetterebbe al partito che lo riceve di avere la maggioranza in Parlamento, la delega al governo sulla definizione dei collegi e l'abbassamento delle soglie di sbarramento dal 5 al 4% per i Partiti dentro una coalizione, e dall'8% al 7% per i partiti indipendenti.

Già stamani un gesto di apertura è giunto dal Partito Democratico con il ritiro di tutti gli emendamenti presentati che andavano contro i termini pattuiti tra Renzi e il Cavaliere, ma le trattative sembrerebbero essere più faticose del previsto. Nel frattempo la portavoce della segreteria del Partito Democratico smentisce categoricamente un incontro Renzi-Berlusconi, mentre tutti i media parlano di una bufera politica che potrebbe dare il colpo di grazia al governo Letta dopo le recenti dimissioni della De Girolamo.