Continua la battaglia di Marco Pannella, da sempre in primo piano per denunciare le impossibili condizioni di vita dei detenuti italiani. Il leader dei radicali, assieme a numerosi altri suoi seguaci, ha da settimane avviato una nuova forma di protesta pacifica attraverso lo sciopero della fame e della sete. 

Lo scopo è quello di ricordare al Governo italiano che la data del 28 maggio 2014 è sempre più vicina e che la Corte Europea per i diritti dell'Uomo ha intimato al nostro Paese di trovare una soluzione al drammatico problema del sovraffollamento delle carceri, diversamente saremo costretti a pagare pesanti sanzioni.

L'unico modo per risolvere una volta per tutte l'increscioso problema secondo Pannella è il ricorso a provvedimenti di clemenza quali l'amnistia e l'indulto. Una soluzione, ritenuta plausibile anche dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano oltre che da numerosi esponenti del Parlamento. Tuttavia, a meno di un mese dalla fatidica data, il Governo di Matteo Renzi continua a pensare a soluzioni alternative quali la riduzione della pena o il rimborso economico ai detenuti che vivono in situazioni di particolare disagio.

Soluzioni queste che non sembrano soddisfare Marco Pannella che ha deciso di continuare lo sciopero della fame e della sete, nonostante l'operazione eseguita una settimana fa in seguito all' aneurisma all'aorta addominale.

Si è detto vicino a lui anche Papa Francesco che qualche giorno fa ha raggiunto telefonicamente il leader radicale per invitarlo a sospendere lo sciopero della sete.

Sulle prime sembrava che Pannella avesse seguito il consiglio del Pontefice ma in un'intervista registrata ieri a Italia-24 News ha ancora una volta confermato il proprio impegno, sospendendo solo un attimo lo sciopero della fame mangiando due spicchi di mela "in onore di quel bischero di Renzi".