Continua incessantemente il dibattito su Amnistia e Indulto 2014; mentre in Commissione Giustizia al Senato si attende che il ministro Orlando riferisca in merito alle linee programmatiche stabilite dal governo Renzi in tema di sovraffollamento carceri, le autorità giudiziarie hanno optato per la chiusura del penitenziario di Lamezia Terme, che in seguito ad alcuni controlli effettuati nei mesi scorsi era risultato essere il carcere più sovraffollato d’Italia.
La notizia è giunta come un fulmine a ciel sereno, dato che nessuna delle autorità cittadine era stata informata della cosa; gli stessi detenuti sono stati immediatamente trasferiti senza alcun preavviso sotto gli occhi sgomenti del primo cittadino del paese, Gianni Speranza, indignato per l'accaduto.
Amnistia e Indulto 2014, Orlando studia le riforme
In Commissione Giustizia del Senato prosegue il dibattito sui 4 ddl inerenti Amnistia e Indulto 2014, ma prima di poter prendere qualunque decisione bisogna attendere che il Ministro Orlando riferisca le linee programmatiche stilate dal governo Renzi.
Ad averlo ribadito nella giornata di ieri la Senatrice del Pd Nadia Ginetti, stando alla quale ogni mossa va rimandata a dopo l’audizione che terrà il ministro Orlando, il tutto nonostante il partito di appartenenza ‘abbia chiaro cosa fare per quel che concerne Amnistia e Indulto 2014’.
Dopo il meeting che lo ha visto protagonista a Strasburgo, il Ministro Orlando non si è ancora pronunciato in merito a quale sia la direzione che verrà imboccata per risolvere il problema delle carceri, mostrando un orientamento alquanto confuso in merito ad Amnistia e Indulto: dopo aver infatti sottolineato che ‘non va escluso nulla’ ha prontamente ritrattato, evidenziando che non sarà necessario dar corso ai due provvedimenti di clemenza generale.
Resta in piedi l’ipotesi di risarcire i detenuti erogando indennizzi economici (15 o 20 euro per ogni giorno di detenzione in condizioni disumane) e dando corso a sensibili sconti di pena, il tutto per evitare che la stessa Unione Europea infligga all’Italia sanzioni ben più gravi. Sin qui siamo comunque nel campo delle ipotesi, bisognerà infatti attendere l’intervento di Orlando in Commissione Giustizia per avere un quadro più chiaro.
Di certo c’è che l’Italia continua ad infrangere non solo trattati internazionali ma anche norme costituzionali: ‘Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato (articolo 27 comma 3 della Costituzione Italiana).
Amnistia e Indulto 2014: chiude il carcere più sovraffollato d’Italia
Intanto, la scorsa settimana è stata ratificata la chiusura del carcere più sovraffollato d’Italia, quello di Lamezia Terme, dove alcuni mesi fa erano risultati detenuti 80 individui a fronte di una capienza massima fissata in 30 unità.
Il numero è nel frattempo sceso a 51 detenuti, tutti trasferiti d’urgenza in seguito al vero e proprio blitz compiuto dalla polizia penitenziaria. Increduli le famiglie dei detenuti e le autorità cittadine, con il sindaco stesso, Gianni Speranza, apparso evidentemente amareggiato: ‘Nei giorni scorsi sono stato invitato nella struttura penitenziaria della città all'apertura di uno sportello informativo sul lavoro per i detenuti a cura del centro per l'impiego - ha dichiarato il primo cittadino di Lamezia Terme al Quotidiano della Calabria.it - ma a distanza di poche ore c'è stato un precipitare della situazione senza nessuna doverosa informazione istituzionale da parte delle autorità preposte’.
Chiudere un carcere senza nemmeno avvisare autorità e detenuti, trasferiti senza preavviso, non fa che riproporre l’annoso tema del sistema giustizia in Italia, che andrebbe certamente sottoposto ad una profonda quanto efficace opera di ristrutturazione; l’impressione generale è che ogni misura venga presa in considerazione pur di non dare corso ad Amnistia e Indulto in questo 2014. Voi cosa pensate della via intrapresa dal nostro governo per risolvere la questione del sovraffollamento delle carceri?
Commentate l’articolo qui sotto esprimendo il vostro giudizio.