La "last minute news" diffusa ieri dall'Agenzia siriana Sana ha sollevato un bel po' di commenti tra l'incredulo, il sarcastico e l'ironico su pressoché tutti i giornali. In effetti, secondo la nota d'agenzia, il Ministro siriano per il Turismo, Bisher Yazigi, nonostante Homs sia sotto assedio da più di due anni e abbia patito un esodo biblico di popolazione civile, ha dichiarato che la città per la prossima stagione estiva sarà pronta ad accogliere turisti d'ogni dove che potranno sollazzarsi con "un sacco di attività" ricreative e piacevoli.

Tuttavia, è stato da più parti raccomandato, prima di fare la valigia, di prendere in considerazione qualche "dettaglio" non del tutto marginale, perché, innanzi tutto, il Ministro per il Turismo Bisher Yazigi non ha specificato pressoché nulla circa le presunte "attività turistiche" da implementarsi a Homs, e, in secondo luogo, è stato ritenuto del tutto irrealistico e illusorio ipotizzare un programma turistico estivo a brevissima scadenza in un'area come quella di Homs, che, oggi come oggi, è teatro di una guerra devastatrice, dove tutti i luoghi di interesse storico e artistico per i quali la città è famosa nel mondo sono un cumulo di rovine.

Ma il sarcasmo degli osservatori internazionali si è riversato sul Ministro per il Turismo Bisher Yazigi soprattutto per gli argomenti addotti. Il Ministro infatti ci ha erudito sul fatto che a Homs si è registrata "la riduzione del tasso di mortalità per incidenti stradali di almeno il 50% dal 2012 al 2013", grazie "all'utilizzo delle telecamere di sorveglianza" e all' "opera meritoria della polizia locale".

È ovvio che una simile dichiarazione è stata ritenuta del tutto propagandistica e per vari versi anche patetica, tenuto conto che nel conflitto in corso le vittime civili sono stimate intorno alle 150 mila, di cui circa 50.000 sono donne e bambini. Né la situazione sembrerebbe destinata a migliorare di molto nelle prossime settimane, perché, da un lato le autorità governative non sono in grado di porre fine al conflitto, e, dall'altro, a Ginevra i negoziati relativi ad un accordo bilaterale tra governo e oppositori per l'evacuazione della popolazione civile si sono rivelati del tutto infruttuosi, motivo per cui a Homs le vittime civili sembrerebbero destinate addirittura a crescere.

È indubbio che la guerra civile in Siria sta producendo, a giudizio di molti, non soltanto vittime, ma anche paradossali illusioni.

Pur condividendo le giuste e ragionevoli critiche mosse all'incredibile dichiarazione del Ministro Yazigi, non si può non sottolineare il fatto che essa, proprio per la sua "essenza paradossale", ci può fare intuire meglio qual è il sentire generale in Siria, una Nazione ormai stremata dalla guerra e alla "disperata" ricerca di normalità.

La "sparata" del Ministro Yazigi ci dice per aenigmitate che ormai in Siria la situazione è talmente degenerata da provocare "miraggi" da "fata Morgana" che fanno intravvedere "oasi di pace" laddove invece c'è soltanto il "deserto" della guerra. In questo senso, la Diplomazia Internazionale e tutta l'opinione pubblica mondiale sarebbero chiamate, più che ai giudizi ironici, a una presa di posizione molto più incisiva.