Si sta finalmente muovendo più di qualcosa all'interno del Governo Renzi riguardo il tema dell'amnistia e dell'indulto per il 2014. Non potrebbe essere altrimenti, visto che l'insostenibilità della situazione era talmente grave da aver coinvolto le istituzioni europee fino ai più alti livelli (cioè presso la Corte Europea).

D'altra parte, mantenendo l'attuale situazione non si confermavano solo problemi carcerari tipici di una nazione incivile, ma si rischiava anche di venire penalizzati con sanzioni molto importanti in arrivo da Bruxelles. Tanto valeva impegnarsi seriamente per cominciare a risolvere (almeno in parte) il problema cronico dei contesti carcerari all'interno del nostro Paese.

La discussione in corso: scarcerazione anticipata e riduzione della pena

Le attuali discussioni in seno al Governo vertono sulla possibilità di favorire i detenuti con una riduzione della pena, che consentirebbe pertanto la possibilità di ottenere una scarcerazione anticipata. Un'altra possibilità è data dalla opportunità degli arresti domiciliari per chi si rende colpevole di pene minori.

Tali misure dovrebbero contribuire a ridurre il sovraffollamento delle celle e a migliorare la condizioni di vita dei detenuti e di lavoro del personale appartenente alla pubblica amministrazione.

In associazione a ciò, potrebbero essere introdotte anche delle norme atte a facilitare il reinserimento in società dei condannati.

Si pensa ad esempio a dei possibili accordi con le Regioni, per favorire l'attività lavorativa al di fuori del carcere.

Aspetti economici e tempi di legge: la riforma della Giustizia arriverà a luglio

Un altro punto importante riguarda la sanatoria della situazione pregressa, che ha valso la citazione alla Corte europea per violazione dei diritti umani e civili.

Il sovraffollamento e le condizioni di vita nelle carceri degli anni passati hanno contribuito ad aprire il caso presso l'UE.

Per questo specifico punto, il Governo sta pensando a delle misure di risarcimento di natura economica. Queste saranno destinate a coloro che sono tornati in libertà, ma hanno vissuto nel passato un'esperienza carceraria dettata da condizioni drammatiche e incivili.

Riguardo i tempi per realizzare le misure appena esposte, bisognerà aspettare che si discuta in Parlamento la riforma della Giustizia. Questa dovrebbe comunque arrivare in aula entro il mese di luglio.