Le aziende incaricate di mettere in sicurezza il Bisanzio, il 5 agosto del corrente anno, avevano inviato a Palazzo Chigi all'attenzione del premier del terzo governo tecnico Renzi una lettera per sbloccare i lavori e per evitare una nuova tragedia, come quella del novembre 2011: "Fateci fare i lavori, rischiamo la tragedia". Purtroppo la preoccupante lettera in cui era stato previsto l'alto rischio idrogeologico del territorio di Genova e della Regione, inviata dai legali delle aziende non ha ottenuto nessuna risposta, e all'indomani della nuova tragedia che ha colpito i cittadini genovesi, il Tg de La 7 ha reso noto il contenuto della missiva, tutti i ricorsi respinti e l'indifferenza del premier Matteo Renzi.

Intanto in queste ultime ore dopo il silenzio e l'indifferenza di Matteo Renzi, il premier è intervenuto sulla tragedia scaricando ogni responsabilità sulla burocrazia, la stessa che solo qualche mese fa ha bloccato i lavori delle ditte per la manutenzione e la messa in sicurezza di Genova, con un commento sulla sua fanpage di Facebook: "Vedo i ragazzi che spalano il fango dalle strade e a loro va il mio grazie, userò la stessa determinazione per spazzare via il fango dalla mala burocrazia, dei ritardi e dei cavilli". Ma non finisce qui, poiché, sfiorando il grottesco come in una commedia di Boccaccio, il premier Renzi ha annunciato un imminente aiuto economico di quasi 2 miliardi per il disastro idrogeologico in tutta l'Italia da parte del governo, trovando le risorse economiche dalla Legge di Stabilità sulla quale stanno lavorando da circa un anno: "C'è bisogno di sbloccare i cantieri, Di superare la logica dei ricorsi e controricorsi che rendono gli appalti più utili agli avvocati che non ai cittadini".

Tuttavia il presidente della Regione Liguria, Burlando mostrando la lettera a La 7 in cui 6 mesi fa chiedeva al premier Renzi e al ministro Del Rio di intervenire con urgenza, poiché i lavori erano ancora bloccati nonostante il grave rischio, ha rovinato lo spot su Facebook del presidente del Consiglio, che all'indomani della tragedia ha promesso 2 miliardi agli alluvionati.

Il premier ancora molto impegnato a rispettare le riforme programmatiche non si è interessato, non ha risposto e non ha sbloccato i lavori per il Bisanzio. E come un fiume in piena, Burlando, facendosi portavoce degli "angeli del fango", ha chiesto pubblicamente le dimissioni del premier Matteo Renzi per aver omesso qualsiasi intervento nel merito che avrebbe evitato la tragedia: "Una tragedia che pesa sulla sua coscienza, invece di promettere 2 miliardi di "palle" che i genovesi e l'Italia non vedranno mai".