Carceri, diritti umani, indulto e amnistia 2015: un detenuto condannato all'ergastolo "fine pena mai" sarà ricevuto da Papa Francesco in Vaticano nell'udienza pontificia del 20 dicembre prossimo. A darne notizia la Comunità Papa Giovanni XXIII che ha confermato la richiesta di poter accompagnare Carmelo Musumeci, ergastolano ormai da tempo impegnato sul fronte della battaglia contro l'ergastolo, paragonato da Bergoglio alla pena di morte che ha chiesto di abolire.

Carceri, amnistia, indulto: l'impegno di Papa Francesco per i detenuti

Un incontro importante che testimonia il costante impegno di Papa Francesco in favore dei diritti dei detenuti e contro il sovraffollamento carceri, un impegno reso "solenne" dal Pontefice il 23 ottobre scorso nel discorso alla delegazione dell'Associazione Internazionale di Diritto Penale ricevuta in udienza in Vaticano.

Papa Francesco ha detto no alla pena di morte e all'ergastolo, no all'abuso della carcerazione preventiva e no al sovraffollamento carceri che rende la detenzione degradante e inumana. Papa Francesco ha così indicato la via della clemenza generale, sostenendo come Papa Giovanni Paolo II l'ipotesi di un perdono con indulto e amnistia. Proprio di amnistia e indulto Bergoglio aveva già parlato durante un colloquio privato con il presidente Giorgio Napolitano dopo la "storica" telefonata al leader radicale Marco Pannella.

Carceri, amnistia e indulto: un ergastolano sarà ricevuto da Papa Francesco

In una nota stampa la Comunità Papa Giovanni XXIII ha sottolineato l'importanza dell'incontro tra l'eragostolano e Papa Francesco.

"Questo evento speciale a noi riservato per l'avvio della causa di beatificazione del nostro fondatore Don Oreste Benzi, che già incontrò Musumeci nel 2007 al carcere di Spoleto - ha spiegato nella nota la Comunità Papa Giovanni XXIII - assume un'importanza ancora maggiore dopo il discorso del Papa del 23 ottobre 2014 alla delegazione dell'Associazione Internazionale di Diritto Penale".

Riforma giustizia, Cnel: ritardi ancora enormi, italiani sfiduciati

Tra i problemi della giustizia italiana anche la lentezza dei processi. "Dalla comparazione internazionale emerge in tutta evidenza - denuncia il Cnel nella sua relazione annuale sui livelli e la qualità dei servizi offerti dalle Pa centrali e locali alle imprese e ai cittadini - l'enorme ritardo del sistema giudiziario italiano, le cui caratteristiche di onerosità e inefficienza contribuiscono alla scarsa fiducia che gli italiani ripongono in esso".

Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha intanto annunciato che domani giovedì 11 dicembre saranno varate dal consiglio dei ministri presieduto dal premier Matteo Renzi le nuove norme su: processo penale, prescrizione, mafia, corruzione, falso in bilancio e patteggiamento in attesa della riforma del sistema penitenziario e mentre prosegue in commissione Giustizia al Senato la discussione di indulto e amnistia.

Indulto e amnistia: Sappe segnale continui disagi nelle carceri

E la situazione di sovraffollamento continua a creare problemi e tensioni nelle carceri. Un detenuto ha tentato il suicidio, sabato scorso, nella sua cella del carcere di Pescara, cercando di impiccarsi. A sventare il suicidio il tempestivo intervento degli agenti di polizia penitenziaria.

A comunicare la notizia è stato il segretario generale del Sappe (Sindacato autonomo di Polizia penitenziaria) Donato Capece denunciando così "l'ennesimo evento critico accaduto in un carcere, sintomatico - ha sottolineato il dirigente sindacale - di quali e quanti disagi caratterizzano la quotidianità penitenziaria".