La grande svolta della promessa di Tsipras durante la campana elettorale, sta muovento i primi passi. C'è molta carne al fuoco, ma il problema del debito pubblico è il tema principale che sta suscitando polemiche piuttosto accese. È ormai risaputo che Tsipras, durante la campagna elettorale, aveva promesso la cancellazione parziale del famigerato debito pubblico per favorire il rilancio dell'economia. Molti economisti hanno accolto con favore la proposta, ma Angela Merkel e lo stesso Draghi presidente della BCE, hanno opposto un netto rifiuto a tale proposta, dichiarando la propria disponibilità a riconsiderare le modalità di restituzione del debito, ma non la completa cancellazione.

Nei prossimi giorni ad Atene ci saranno gli incontri con il presidente dell'Europarlamento Martin Schulz e il capo dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, per avviare le trattative per stabilire un piano di aiuti, ma sempre nell'ambito degli impegni già assunti con l'Unione Europea. Il "focus" degli incontri avrà come obiettivo trovare delle soluzioni per prolungare i tempi per il pagamento e una rimodulazione del piano di risanamento del debito, ma l'Europa non transige sull'ipotesi della cancellazione del debito, anche solo parziale.

Quindi la strada per agevolare il piano di ristrutturazione del debito pubblico in Grecia, è tutta in salita. Si prevedono trattative piuttosto difficili per raggiungere degli accordi che mettano d'accordo Draghi, la Merkel, Schulz e Dijsselbloem e gli esponenti del governo greco che hanno fatto della cancellazione del debito uno dei pilastri della campagna elettorale.

Liquidata la precedente classe dirigente, che non ha saputo utilizzare gli aiuti provenienti dall'UE per intervenire con un piano di riforme strutturali, ma che anzi ha visto salire il debito pubblico proprio durante la politica di austerità di Samaras, ora il nuovo governo si vedrà costretto ad avviare interventi significativi che consentano di riordinare le finanze e l'economia di un Paese quasi allo sbando.

Paola De Micheli, sottosegretario all'Economia del Governo Renzi, in un intervento durante la trasmissione Ballarò del 27 gennaio, ha posto l'attenzione su di un problema basilare che coinvolge il problema della raccolta delle imposte in Grecia. Paola De Micheli ha spiegato molto chiaramente che in Grecia non esite una struttura corrispondente alla nostra Agenzia delle Entrate, Agenzia che ha il compito di raccogliere e di controllare le tasse pagate dai contribuenti.

Ora, in un Paese dove mancano le strutture fondamentali di controllo delle imposte come è possibile provvedere seriamente ad un risanamento dei conti pubblici e a procedere con politiche di investimento per miliorare le condizioni di vita di una popolazione che si è vista privata dell'accesso ai sevizi essenziali e ad onorare i debiti contratti?

Il nuovo governo, carico di speranze ed entusiasmo, dovrà lavorare a lungo e molto duramente per restituire al popolo greco, che gli ha concesso la propria fiducia, uno sviluppo economico che gli permetta un relativo benesere e un'esistenza dignitosa.