Sergio Mattarella ha vinto con 665 voti. Accolto dal grande applauso di molte forze politiche, è il dodicesimo Presidente della Repubblica; succede a Giorgio Napolitano il quale passerà alla storia per essere stato eletto due volte. Dopo quattro votazioni, con il quorum ridotto a 505, come prevede la Costituzione, il Parlamento in seduta comune assieme ai delegati regionali, ha espresso il proprio voto favorevole per una figura seria, di assoluta lealtà e correttezza. Uomo politico e grande conoscitore delle istituzioni, Mattarella, sembra essere la persona giusta.

La sua storia politica inizia nel 1983 quando alle elezioni viene assassinato, dalla mafia, suo fratello. Si farà così eleggere alla Camera dei Deputati, ed avrà un importante ruolo di bonifica in un partito, la DC. Fu ministro della Pubblica Istruzione nel sesto governo Andreotti del 1989. Si dimise un anno dopo, assieme ad altri ministri, per protestare contro la fiducia posta dal governo sul disegno di legge Mammì. Questa legge prevedeva il riassetto del sistema radiotelevisivo, atta a legittimare la posizione dominante del gruppo televisivo di Silvio Berlusconi. Una legge che permetteva alle emittenti locali di trasmettere a livello nazionale: una rivoluzione che ha cambiato la storia della TV.

Sergio Mattarella è conosciuto principalmente per aver contribuito in maniera netta alla riforma elettorale negli anni novanta. Proprio da lui prende il nome il vecchio sistema: mattarellum. Fu una svolta in quanto prevedeva un maggioritario a turno unico per la ripartizione del 75% dei seggi parlamentari, e un proporzionale con liste bloccate per il rimanente 25% dei seggi assegnati alla Camera.

Mattarella fu solo sfiorato dalle inchieste di tangentopoli, e nel 1994, fondò il Partito Popolare Italiano. Fu prima con Prodi, alla guida di una coalizione di centrosinistra, l'Ulivo; successivamente con D'alema fu vicepresidente del Consiglio. E fino al 2001 tenne l'incarico del ministero della Difesa, durante il quale partecipò all'intervento NATO in Kosovo.

Il 22 aprile 2009 è stato eletto dalla Camera dei Deputati componente del Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa. Questa elezione, sicuramente, rappresenta una vittoria politica per Matteo Renzi che adesso può rafforzare la propria leadership e portare avanti le riforme. Si spacca, invece, il centrodestra con Berlusconi che si vede tradito da Angiolino Alfano. Sergio Mattarella ha messo d'accordo i due terzi dei votanti, e la speranza è che possa essere il presidente di tutti gli italiani. Contrari, come da copione, i cinque stelle, i quali si sono dimostrati compatti sul nome di Imposimato. 

La speranza adesso è che, trovato il nuovo Presidente della Repubblica, l'attenzione si rivolga alle riforme di cui l'Italia ha un disperato bisogno. La stabilità politica che tanto si è cercata e voluta, sembra finalmente arrivata, se lo augurano gli addetti ai lavori, ma soprattutto se lo augurano tutti gli italiani.