Negli ultimi giorni l'intero Paese e sicuramente tutta l'Europa, ha assistito alle risse verificatesi nel Parlamento italiano a causa della Riforma costituzionale. Ieri dopo una serie di lotte fisiche, corredate da insulti verbali impronunciabili, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, ha lanciato un twitter dal suo profilo personale: 'La riforma sarà sottoposta a referendum. Vedremo se la gente sarà con noi o con il comitato del no guidato da Brunetta, Salvini e Grillo'. Questa è la sfida lanciata dal premier ai partiti di opposizione, lasciare decidere i cittadini su come cambiare la Costituzione Italiana.
In realtà il ricorso al referendum non sarebbe un'idea esclusiva di Renzi, visto che per approvare una riforma istituzionale ci voglio i voti dei due terzi del Parlamento, e in queste condizioni il Governo non ha certamente i numeri. Da questo si evince che la proposta del premier non è certamente la nuova trovata politica, ma un procedimento naturale già previsto dalle norme in vigore.
Quella del premier non è altro che la risposta alle affermazioni degli esponenti di Forza Italia i quali avevano dichiarato: 'ti faremo vedere i sorci verdi' per bocca del capogruppo Renato Brunetta e condivisa ovviamente dagli altri partiti di opposizione, compreso il Movimento 5 Stelle. Secondo il pensiero di Matteo Renzi, l'opposizione non vuole fermare la riforma, ma bloccare il Governo, poi aggiunge: 'Non mi sono fatto fermare da Berlusconi, figuriamoci da Beppe Grillo'.
E' evidente che le parole del premier non sono dirette solo all'opposizione, ma anche alla minoranza del suo Pd che potrebbe formare delle barricate a suo sfavore. Una situazione politica molto ingarbugliata, quella che si sta vivendo in questi giorni e da quando è caduto il famoso 'Patto del Nazareno' la poltrona del segretario democratico scricchiola in maniera evidente e rumorosa. Nei prossimi giorni assisteremo all'epilogo finale di questa vicenda politica che molto probabilmente porterà i cittadini alle urne.