Politologi ed esperti di politica internazionale parlano all'unanimità di sorpresa. E in effetti è stato così: in Israele Benjamin Netanyahu ha vinto le elezioni a Premier del Paese (che noi avevamo segnalato tra i principali eventi di quest'anno), con il suo partito di destra, Likud, che ha ottenuto 29 seggi sui 120 disponibili del parlamento israeliano, Knesset. Superando così di cinque seggi il Fronte Sionista di centro sinistra guidato da Isaac Herzog. Il quale alla vigilia parlava della necessità di creare una coalizione di grandi intese, ma il vincitore ha già escluso questa ipotesi, potendo pure fare a meno dei partiti di centro e potendo creare un Governo di soli partiti di destra.

Avendo così oltre la metà dei seggi disponibili. Cosa accadrà ora in quella già complicata area del Mondo?

La campagna elettorale fondata sul terrore

Netanyahu ha basato la sua campagna elettorale sul terrore, parlando costantemente di ebrei in pericolo, soprattutto per la vicina Iran che prosegue il suo programma nucleare, per la nemica storica Palestina e per le varie sigle islamiste che stanno terrorizzando il Mondo (proprio in queste ore si contano morti e ostaggi, tra cui italiani, in un Museo della Tunisia). Aveva pure parlato di "pericolo arabo", visto che la loro lista avanzava nei sondaggi. Una strategia che si è rivelata vincente, dato il successo elettorale pure maggiore rispetto al 2013, quando aveva ottenuto diciotto seggi.

Il sistema elettorale israeliano è proporzionale e le elezioni le vince chi ottiene più voti, con il candidato che poi deve cercare alleanze per formare un governo.

Quali pericoli per la stabilità del Medio Oriente?

Cosa accadrà ora con un Israele guidata dal Likud? Di sicuro resteranno aspri i rapporti con la Palestina, visto che il futuro e confermato Premier ha già detto che si rifiuterà di riconoscerla.

Dunque resta difficile il cammino di pace tra le due parti e si rischieranno nuovi attacchi reciproci. Resterà aspro anche il rapporto con la vicina Iran, nonostante abbia un governo più moderato rispetto al passato. Resteranno poi difficili i rapporti con la principale alleata, l'America, visto che con Obama non è mai scattata un'intesa. Insomma, un mondo già "nervoso" e impaurito, e soprattutto, in un'area fragile e tesa come il Medio Oriente, la vittoria di Netanyahu non è proprio una bella notizia.