Sconforto e delusione tra gli insegnanti, il Ddl Scuola passa ora al Senato: ieri mattina con 316 voti favorevoli e 137 contrari il disegno di legge firmato Renzi definito dagli insegnanti "La cattiva scuola" riceve l'approvazione della maggior parte dei deputati per proseguire indisturbato il proprio cammino; se la legge dovesse essere approvata i lavori si completerebbero prima della fine del mese di giugno, entro i novanta giorni previsti dalla pubblicazione della Gazzetta Ufficiale. Il testo definitivo completo degli emendamenti ancora non è reperibile in rete, benché sia possibile visionare i lavori dell'Assemblea con gli interventi dei parlamentari direttamente sul sito della Camera.

Gli insegnanti a seguito di questa notizia esprimono sentimenti di fortissima demotivazione ed abbattimento, da tempo il corpo docente non era così coeso e determinato e lo sciopero del 5 maggio l'aveva ampiamente dimostrato, inoltre nessuna notizia positiva da parte dei sindacati che inermi di fronte alle scelte del Governo, apparentemente disponibile al dialogo ed all'ascolto ma nei fatti sordo alle grida degli esperti in materia, riescono a malapena a proporre il blocco degli scrutini.

Eppure il Ddl non convince, molte le criticità: l'obbligatorietà della formazione con un numero decisamente eccessivo di ore, mobilità impraticabile, assunzioni a 36 mesi rinnovabili, la figura del Ds eccessivamente caricata di aspettative senza alcuna formazione...

più che una soluzione per garantire una scuola migliore, le proposte del Governo sembrano una toppa per far apparire il paese in crescita di fronte alla Comunità Europea, una maschera che nasconde infinite insidie a partire dalle tanto decantate assunzioni che in realtà si rivelerebbero a tempo determinato, per non parlare delle amenità nell'analisi del Decreto circa ciò che potrebbe accadere ai perdenti posto o al personale in esubero che si vedrebbe costretto a viaggi forzati muniti di trolley alla ricerca della scuola accogliente, con disponibilità di classi.

Il dramma è che proprio gli insegnanti più giovani, pieni di entusiasmo, gioia, forza fisica con doppie lauree, abilitazioni, senza punti di anzianità nelle graduatorie interne, perderanno il posto, altri si vedranno costretti ad insegnare una disciplina della quale non possiedono competenza, ed infine il paradosso: "coloro che frequentano la scuola", i ragazzi, verranno privati di continuità educativa; istruiti da docenti stanchi ed anziani; costretti a stage ( alternanza scuola -lavoro) e sfruttati per quello che sembra prospettarsi in un futuro prossimo delle nuove generazioni quale "lavoro minorile".

Il Ddl non convince, non s'ha da fare, non garantisce il meglio, ma il peggio e gli insegnanti lo sanno bene, inoltre costringere con la forza, non è mai la soluzione ai problemi ed avere una classe docente contro, non è una scelta strategica per un Governo che crede ed aspira ad una crescita matura e responsabile del proprio paese.