Se fosse vero, avrebbero del clamoroso le intenzioni di voto ai candidati per la carica di Governatore in Campania, effettuati dopo la presentazione delle liste definitive. I sondaggi elettorali Quorum per le Elezioni Regionali Campania 2015 per l'appunto, indicano il candidato Pd di centrosinistra Vincenzo De Luca, come prossimo vincitore con un larghissimo margine sul Presidente uscente di centrodestra, Stefano Caldoro. Ma vedremo anche come stimava i candidati il precedente sondaggio politico elettorale Tecnè, che prospettava tutt'altro esito.

Sondaggi Regionali Campania 2015: Quorum o Tecnè, chi avrà ragione?

Entriamo nel dettaglio dunque con i dati. Secondo l'esito dei sondaggi elettorali Quorum commissionati dal comitato dell'ex sindaco di Salerno Vincenzo De Luca e candidato del Partito Democratico, quest'ultimo viene accreditato del 44,1% dei consensi, addirittura con 14 punti di vantaggio sul principale rivale, ovvero il Governatore uscente e candidato di centrodestra Stefano Caldoro che viene invece stimato solo al 30,1%. A seguire la candidata del M5S Valeria Ciarambino con il 18,1%, decisamente relegato ai margini il candidato SEL Vozza Salvatore indicato appena al 3,1%.

Eppure solo una settimana prima, i sondaggi elettorali Tecnè per le Regionali Campania 2015, commissionati da Fratelli d'Italia, davano invece Caldoro in testa con il 38,7% dei consensi, contro il 35,4% assegnato a De Luca. Terzo posto per Ciarambino del M5S con il 18,2%; Vozza sostenuto da Rete a Sinistra con il 6,8%, tutto questo prima della presentazione delle liste. Ma cosa potrebbe essere successo in così poco tempo?

In realtà si è spostato solo qualche voto portato dalla parte di Udc che è andata a sostenere De Luca sotto la spinta di De Mita. Per il resto l'ago della bilancia avrebbe dovuto giocare contro l'ex sindaco di Salerno, e non parliamo della ormai ben nota condanna anche se non definitiva a suo carico, e nemmeno del fatto che se vincesse le elezioni regionali Campania 2015, nello stesso attimo decadrebbe dalla nuova carica per effetto della Legge Severino, ma di quello che è successo proprio dopo la presentazione delle liste e dei candidati PD.

Diversi indagati tra di essi, una critica pubblica, anzi una denuncia pubblica da parte del noto scrittore Roberto Saviano contro le liste PD, a cui è seguito il silenzio del Premier Renzi a cui interessa (evidentemente) solo vincere a prescindere dal 'come' e soprattutto dal 'con chi'. Cosa dire? Qui non c'entra la questione politica, a quale partito si appartiene, siamo di fronte alla dipartita dell'etica, della morale, della giustizia e della legalità, ma evidentemente alla decadenza morale dello stesso elettorato. Sarebbe il caso di chiedersi: "Perchè lamentarsi di una certa classe politica quando poi sono gli stessi elettori che protestano e si lamentano (repetita iuvant) a legittimarla come propria rappresentanza?".