In un'intervista di ieri 11 giugno, rilasciata alla giornalista Silvia Roman del quotidiano spagnolo "El Mundo", Enrico Letta spiega, dal suo punto di vista, come si è venuto a creare un flusso migratorio di così catastrofiche proporzioni come quello che si registra oggi a scapito dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Dopo un periodo di assoluto silenzio, l'ex premier prende a parlare dei problemi che affliggono l'Italia e l'Europa, e rilascia dichiarazioni e interviste che faranno sicuramente discutere.

La Roman chiede in merito ai disaccordi dell'Europa sulla questione dell'immigrazione, Letta risponde così: "Giusto, c'è una terribile mancanza di un accordo, ma anche di vera leadership del Mediterraneo.

I Paesi del Nord Europa ritengono che, per evitare il problema dell'immigrazione, si devono evitare i rifugiati. Ma l'esperienza maturata dai Paesi del Mediterraneo, come la Spagna, l'Italia e la Grecia, ci dice che i confini non esistono più. La chiave di svolta è trovare il modo di come affrontare insieme il problema. La situazione di oggi è il risultato di un'azione cieca di Francia e Gran Bretagna perpetrata nel 2011, quando hanno deciso di porre fine militarmente al regime di Gheddafi. E, in effetti, si trattava di una dittatura sanguinaria, ma invece di trovare il modo per sostituirlo, con una democrazia forte e stabile, hanno semplicemente deciso di lasciarlo uccidere e abbandonare così il popolo libico alla deriva."

Dichiarazioni forti, un atto d'accusa che non rimarrà senza risposta, non a caso la giornalista di El Mundo affonda il coltello sulla 'ferita' ponendo la domanda diretta, quasi a voler ricevere un'ulteriore conferma: "Fu questa l'azione che ha innescato il dramma attuale dell'immigrazione?" E Letta non si fa problemi, conferma e precisa: "Sì, Francia e Gran Bretagna hanno lanciato l'azione militare in Libia, e questo è stato un grosso errore.

Se si compie questo atto, è necessario preparare il passo successivo, altrimenti la situazione potrebbe essere anche peggiore. Ed è quello che è accaduto negli ultimi tre anni. Oggi, la Libia è un Paese con due governi, entrambi molto deboli. La situazione è completamente fuori controllo e non vi è soluzione al problema immigrazione che, guarda caso, in maggior parte transita proprio dalla Libia.

Quindi abbiamo bisogno di una leadership europea che faccia fronte al problema Mediterraneo, per esempio, abbiamo necessità di creare la figura di un commissario per gli affari mediterranei. Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha deciso di nominare vice presidenti per argomenti come l'energia o l'agenda digitale.

Beh, dovrebbe nominare anche un vice presidente che abbia grande visibilità e la forza di discutere e agire sulle questioni mediterranee. Tra l'altro, mi sorprende ancora di più la posizione attuale di Francia e Gran Bretagna contro le quote di immigrazione stabilite da Bruxelles, considerato che sono loro i responsabili di ciò che accade."

La giornalista gli chiede se l'immigrazione fosse stata una priorità quando lui governava in Italia dall'aprile 2013 al febbraio 2014. Letta risponde: "Sì, in effetti il mio governo ha preso in seria considerazione il problema con "Mare Nostrum", un'iniziativa militare e umanitaria creata dopo la tragedia di Lampedusa. Per me è stata un'esperienza molto forte, vedere i corpi dei bambini che galleggiavano nel mare è stato terribile.

Non ho avuto dubbi nel creare una forza che ha risparmiato e salvato molte vite umane. Mare Nostrum doveva essere sostituito da un'iniziativa europea, ma la UE non ha creato una missione efficace: l'operazione Triton è un vero fallimento e l'Europa sta facendo un grosso errore.

Non si può dimenticare che parliamo di profughi, non immigrati. Essi non lasciano il loro Paese per motivi economici, ma per guerre, carestie e persecuzioni. Io ho creato Mare Nostrum e il Mediterraneo ora sta diventando "Mare Mortum". E non solo, in Europa stiamo agendo come gli indonesiani o i malesi con la minoranza dei Rohingya. Questa cosa è devastante perché i nostri valori europei ci impongono di dare asilo a questi rifugiati.

L'azione europea è intollerabile ed è un grande regalo per i giochi politici di soggetti come la Le Pen in Francia o la Lega Nord in Italia."

Infine la Roman chiede del suo "rapporto con il collega di partito e primo ministro Matteo Renzi". Enrico Letta risponde: "Le differenze sono: Renzi è l'uomo dell'IO, io sono l'uomo del NOI. Ma ora guardo avanti, sapevo che il mondo politico è un ambiente molto duro."