È la domanda che nelle ultime ore si fanno sempre più docenti, sempre più oppositori alla riforma della scuola imposta da Renzi all'Italia: dov'è il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella? Perché non interviene nonostante i numerosi appelli? Sì, perché a richiedere il suo intervento sono stati in molti. Gli ultimi casi che vogliamo menzionare sono quelli del plico consegnato pochi giorni fa dai rappresentanti del sindacato Unicobas e la lettera postata su OS da parte di alcuni precari delle GaE. Il Presidente della Repubblica, dov'è? Interverrà?
Plico Unicobas a Mattarella: no alla riforma scuola
Il plico, voluto dall'iniziativa di 4 docenti, che reca fra le firme anche quella di Ferdinando Imposimato, presidente onorario aggiunto della Corte di Cassazione che ha evidenziato alcuni elementi di incostituzionalità della riforma, raccoglie le dichiarazioni di oltre 100 accademici sul DDL Scuola. Le dichiarazioni provengono da mondi diversi, un insieme di opinioni che non tengono conto di estrazione politica e sindacale. Il plico è stato consegnato presso gli uffici di Sergio Mattarella da Sara Piersantelli del Comitato promotore e da Stefano d'Errico, segretario nazionale Unicobas. Avrà avuto il suo effetto?
No al Ddl scuola: i precari della Gae invocano Mattarella
'Lei, persona umile e vicina al suo popolo può comprendere la nostra sofferenza. Ci aiuti … si faccia portavoce per noi...promuova i nostri diritti'. È questo l'appello di una lettera riportata sul sito OS scritta e indirizzata a Sergio Mattarella. Perché tutti ci chiediamo com'è possibile che le leggi passano da questo Governo tutte a suon di fiducia.
Perché non si spiega come una legge da 25mila parole sia così poco chiara da non poter essere ben definita, se non a grosse linee. Non si spiega come un maxiemendamento che doveva servire da compromesso, ha peggiorato il testo iniziale ma ha ottenuto la fiducia. Non si spiega perché il Governo abbia il diritto di agire con prepotenza, umiliando il Parlamento e il suo ruolo, e imponendo un riforma ai milioni di docenti, famiglie e studenti che urlano a tutta voce da mesi il loro rifiuto.
Il Presidente Mattarella agirà? Interverrà con un gesto chiaro e deciso, che la Costituzione gli consente, quando sul suo tavolo arriverà il testo della discordia? Deciderà di non apporre la firma? Il suo attuale silenzio resta inquietante.