'Mi piacerebbe vedere un leader del Partito Democratico che attaccasse di più la destra che la sinistra' questa l'amara dichiarazione di Roberto Speranza, naturalmente riferendosi a Matteo Renzi e ai suoi travagliati rapporti con la minoranza di sinistra. 

Da domani, lunedì 8 giugno, la riforma della Scuola entrerà nella sua fase più critica con il voto della Commissione Istruzione e al Senato. Il premier si troverà costretto a concedere qualcosa sulla sua Buona Scuola perchè, come dice Speranza, 'non ha più la forza dei numeri'.

DDL Scuola, Speranza-Puglisi, botta e risposta sulla riforma 

Le cose sono cambiate e Speranza non perde l'occasione di ribadire come il voto delle regionali abbia avuto un valore profondo: 'Prima sembrava che esistesse solo il Pd' sottolinea l'ex capogruppo 'oggi si è capito che sono una forza politica unita riuscirà a contrastare la destra'.

I segnali di apertura sulla riforma della scuola sono l'evidente dimostrazione che Renzi non si può più permettere di comandare a 'bacchetta', anche se la relatrice del DDL al Senato, Francesca Puglisi si è subito affrettata a ribadire come non si debba usare questa legge come 'un grimaldello politico. Proviamo a cambiare' - ha detto la 'fedelissima renziana' 'nel caso in cui la questione assumerà carattere politico, troveremo le contromisure'.

Quali potrebbero essere queste 'contromisure'?

Riforma Buona Scuola, Renzi cercherà accordi con Berlusconi?

Secondo il 'bersaniano' Alfredo D'Attorre, Renzi potrebbe prendere accordi con Berlusconi per far andare avanti la Buona Scuola così com'è, visto che, in fondo, il testo di legge assomiglia molto ad una precedente proposta avanzata dalla destra. 

Un nuovo 'patto del Nazareno' in vista?

L'ipotesi non è affatto da escludere se teniamo presente che diversi esponenti di Forza Italia (vedi la responsabile scuola Elena Centemero) hanno dimostrato di gradire i principi portanti della Buona Scuola, seppur con le dovute ed opportune modifiche. 

A Bologna, Gianni Cuperlo ha parlato di 'confronto sereno, ma franco. Nessuno vuole una resa dei conti' ha affermato l'ex presidente del Partito Democratico' ma per vincere occorre rinnovare profondamente la sinistra'.