E' un Renzi soddisfatto quello che esce dall'aula dopo aver messo al sicuro un'altra riforma. Sente il sapore della vittoria ma non ne coglie il retrogusto amaro. Come più di un analista ha fatto notare, i 277 voti a favore portano l'asticella del consenso personale di Renzi in Parlamento verso il punto più basso dei suoi diciassette mesi al governo. Diciassette. Fosse stato Andreotti probabilmente non avrebbe portato al voto la riforma a luglio. Avrebbe cercato di risolvere tutto a giugno, al sedicesimo mese di governo. Ma il giovane premier non è tipo scaramantico né superstizioso. Dei 450 votanti sui 454 presenti in aula, 277 hanno votato per il sì, 173 per il no e 4 si sono astenuti. Alla maggioranza mancherebbero poco meno di 120 voti. Dei 39 piddini assenti, risultano giustificati 15. Segno di un dissenso interno che cresce. E in autunno si metterà mano ad altre riforme, tra cui quelle costituzionali.

Renzi, però, mostra sicurezza, twitta: "Centomila assunzioni, più merito, più autonomia. La buona Scuola è legge" e su Facebook dedica un abbraccio: "A chi dice che in questo anno non abbiamo fatto nulla", magari pensando già a settembre e al rimpasto, che vuole che si chiami restyling ma sempre rimpasto è. Ne farà uno o forse due fino all'appuntamento elettorale del 2018 al quale cercherà di arrivare con un motore ben rodato. Ma soprattutto cercherà di arrivarci.

I fedelissimi 

Per i suoi fedelissimi, quello di ieri è stato solo un episodio. Le proteste? Per il ministro Giannini: "Sono organizzate, il consenso crescerà". Il capogruppo del Pd alla Camera Ettore Rosato è addirittura indignato: "Votare contro il proprio partito, dopo tante discussioni e con tanti emendamenti condivisi, è inaccettabile".

"Più che di riforma - afferma Anna Ascani del Pd, Commissione Cultura della Camera -, ho sempre preferito parlare di normalizzazione del mondo della scuola. Una normalizzazione che era necessaria, direi indispensabile. Il primo motivo per cui penso che questo provvedimento renda la scuola italiana in grado di affrontare il futuro è il grande investimento sul personale".