Denis Verdini ha fondato un nuovo gruppo parlamentare. Dopo lo strappo con Berlusconi, l'ex fedelissimo del cavaliere fonda “Alleanza liberalpopolare-Autonomie”. Verdini ha l'intenzione di fornire una stampella al sempre più claudicante governo Renzi?

La presentazione del gruppo

Verdini ha presentato il suo nuovo gruppo parlamentare questa mattina con una conferenza stampa, tenutasi a Palazzo Madama. Il punto che subito è stato discusso è stata la collocazione politica precisa del gruppo neonato. Ma l'ex Forza Italia ha negato di voler sostenere il governo in tutto e per tutto.

“Nessuno vuole iscriversi al Pd” (huffingtonpost.it) è stata la chiara presa di posizione di Verdini. Durante la conferenza stampa è stata ovviamente tirata in causa la figura di Berlusconi. Verdini sostiene di essere molto addolorato dallo strappo con l'ex-cavaliere, avvenuto per una profonda divergenza di idee su temi fondamentali, ma sostiene che nonostante il dolore è giusto che si vada avanti. Sicuramente, il nuovo gruppo parlamentare è pronto a sostenere il governo sulle riforme. Verdini auspica l'approvazione del ddl Boschi, e reputa possibile una modifica dell'Italicum, per esempio tornando al premio di maggioranza alla coalizione invece che alla lista. Niente di nuovo su questo fronte: le riforme promosse dal governo Renzi sono sempre state condivise da Verdini e da tutti coloro che seguivano la sua “corrente” all'interno di Forza Italia.

Ma nonostante le rassicurazioni che il senatore ha voluto dare all'ala sinistra del Pd, qualcuno potrebbe domandarsi se il sostegno di questo nuovo gruppo parlamentare al governo possa estendersi più in là.

Se il governo Renzi traballa

Chiunque segua le vicende interne del Pd può ragionevolmente aspettarsi che prima o poi potrebbero avere delle ripercussioni anche sul numero di voti in parlamento, provocando dei problemi seri al premier, che ha dichiarato più di una volta di avere come obiettivo il 2018.

Con il patto del Nazareno ufficialmente rotto, Renzi e il suo governo potrebbero trovarsi in una situazione difficile nel momento in cui le minoranze del Pd decidessero davvero di puntare i piedi. Cosa che in verità per il momento è stata minacciata, ma non si è mai concretizzata. Verdini poi è stato considerato da molti un fan di Renzi e del suo governo, tanto che adesso viene da chiedersi se si potrebbe realisticamente verificare uno scenario in cui sarà proprio Verdini a fornire al governo i voti mancanti per approvare qualche provvedimento.

Certo, uno scenario come questo significherebbe probabilmente uno strappo definitivo con la minoranza dem. Strappo che tutti ufficialmente dicono di voler evitare, ma che potrebbe diventare prima o poi inevitabile. Siamo nel campo della fantapolitica e della dietrologia estrema? Lascio ai lettori il giudizio su questa linea di pensiero, che però appare molto più realistica nel momento in cui Verdini si è sentito in dovere negarla. Solo il tempo potrà dire quale sarà la reale collocazione politica e parlamentare del nuovo gruppo di Denis Verdini, e se questo sarà legato anche al destino politico del Pd e del governo Renzi.