La battaglia parlamentarein merito alla riforma costituzionalesi fa ancora più accesa dopo che il Presidente del Senato, Pietro Grasso, ha respinto gli oltre 75 milioni di emendamenti presentati dall'esponente leghista RobertoCalderoliche erano volti a rallentare i lavori allungando i tempi tecnici della realizzazione di tale riforma. Ci si aspettano, ovviamente, umori ed affermazioni contrarie alla decisione di Grasso da parte degli esponenti di Lega Nord. Tuttavia, ciò che appare interessante è la giustificazione che il Presidente del Senato ha adottato al fine di spiegare la sua decisione difronte all'aula.

Infatti Grasso, come riportato dall'agenzia Ansa, ha motivato la propria azione alla luce degli articoli 8 e 97 del Regolamento del Senato che "attribuiscono al Presidente il giudizio di ricevibilità, proponibilità e ammissibilità degli emendamenti".

Necessità di rispettare i tempi

Proprio in questo modo Grasso motiva la decisione presa rispetto ai milioni di emendamenti. Infatti il Presidente, nel suo discorso, sottolinea la necessità di rispettare i tempi dei lavori, così come richiesto anche dalla Commissione Affari Costituzionali in quanto, come indica lo stesso Grasso, il recepimento di questi emendamenti avrebbe finito per fermare i lavori parlamentari per un "tempo incalcolabile". Inoltre, sempre Grasso, ha spiegato che le ragioni della sua decisione non sono riconducibili alla non ammissibilitàdegli emendamenti, ma alla loro irricevibilità: infatti l'inammissibilità è riferita al merito.

Detto ciò, quello che si deduce è che la decisione di Grasso non è, appunto, in merito al contenuto degli emendamenti né alla loro sostanza, ma è dettata dalle conseguenze che deriverebbero dal loro recepimento, sarebbe a dire il blocco del Senato e delle attività del Parlamento in generale.Pertanto domani alle 15, come comunicato dallo stesso Senato, prenderanno avvio le votazioni sugli emendamenti presentati ed accettati, ossia quelli ricevuti dalla commissione affari costituzionali.

Resta da vedere a questo punto come si organizzeranno le forze politiche di opposizione, le quali potrebbero giudicare la decisione di Grasso di natura più politica che istituzionale visto che il suo partito, e più in particolare il premierRenzi, ne avevano chiesto il respingimento.